Scuola, Gallo(M5S): “Finanziati 13 milioni per l’intelligenza emotiva”
“Finalmente, con un ritardo clamoroso, l’intelligenza emotiva entra a scuola per trasformare il clima d’odio che giunge fin dentro le aule dei nostri ragazzi. Ed è uno degli strumenti che ci permette di realizzare quello che chiede il Presidente della Repubblica Mattarella quando dice che nel nostro Paese la solidarietà deve vincere l’odio – dichiara Luigi Gallo Presidente della commissione cultura del movimento 5 stelle durante l’incontro ” Ragazzi a margine, gli adolescenti omosessuali ed il mondo della scuola” svoltosi oggi in provincia di Lecce in occasione della XVI giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. In legge di bilancio per la formazione di docenti su bullismo e cyberbullismo si sono stanziai 13 milioni e spero che saranno spesi dal ministero in Intelligenza Emotiva. Dal Parlamento arrivano altre due buone notizie: in commissione Giustizia alla Camera dei Deputati è partita la discussione per una proposta di legge in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. L’obiettivo è concludere l’iter e avere una legge per il mese di luglio.
L’altra è invece di prospettiva. Nel 2016 ho scritto un libro intitolato Educazione Diffusa insieme al Pedagogista di Milano Bicocca, Paolo Mottana ed ho ipotizzato fin da allora anche con una proposta di legge di istituire delle task force territoriali di pedagogisti, psicologi, educatori, assistenti sociali che devono programmare insieme a noi la nuova città educante. Per me questa emergenza si supera anche così passando dalla scuola alla città educante, un salto evolutivo che ha bisogno tuttavia di esperti e professionisti di supporto perchè bisogna ripensare l’attività educativa, didattica e formativa cambiando gli spazi, i tempi e le modalità. Il prossimo anno sarà il tempo di fare più arte, musica e letteratura nei teatri, nei cinema e nelle biblioteche, sarà il tempo di fare più biologia, scienze e matematica nei parchi e negli impianti sportivi. Questo ci porterà verso una società-comunità più aperta, libera e tollerante, se invece affronteremo questa sfida medicalizzando la scuola e l’educazione allora avremmo perso l’occasione di fare un salto evolutivo e ne avremmo fatto uno involutivo e la scoperta e la curiosità saranno soffocate dalla paura.”
Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2020 - 14:44