Lo annuncia il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto), il riferimento è l’indagine da parte dei magistrati Torre Annunziata sul presunto business dei permessi per il progetto di recupero e riqualificazione dell’area ex Cirio di Castellammare di Stabia. Una brutta storia dove emergerebbe un sistema di potere affaristico dove imprenditori, esponenti politici, funzionari pubblici e amministratori si davano da fare per favorire un progetto da cento milioni di euro per la realizzazione di un quartiere residenziale composto da 328 appartamenti, 110 alloggi riservati all’housing sociale e gli altri 220 in vendita sul libero mercato, oltre box e locali commerciali. “Tutto gira attorno alla figura di Adolfo Greco, imprenditore già coinvolto nell’inchiesta madre denominata ‘Olimpo’ – sottolinea Ruotolo – con l’accusa per concorso esterno in associazione camorristica, per presunte collusioni con il clan Zagaria, e per estorsione aggravata”. “Penso e credo che sia doveroso attivare un controllo sull’amministrazione di quel Comune – evidenzia – le intercettazioni coinvolgono tra l’altro due parlamentari, il senatore Armando Cesaro e l’onorevole Antonio Pentangelo, entrambi accusati di corruzione per aver manipolato la nomina del commissario ad acta per favorire il Greco e destinatari di un’ordinanza di arresti domiciliari”.
“Ciò che ci preoccupa e quindi ci ha spinto ad avviare l’atto ispettivo – sottolinea Ruotolo – è il delinearsi di un sistema esteso e trasversale che coinvolgerebbe imprenditori, politici, amministratoti, funzionari pubblici e colletti bianchi”. “Ci sarebbe stato inizialmente il tentativo attraverso il consigliere regionale Mario Casillo, indagato per il reato di traffico di influenze illecite – ricorda Ruotolo – per aver assunto impegni con il Greco tesi al ritiro di emendamenti presentati dal gruppo regionale del PD contrari alla modifica della zona 7 del Put in cui ricade la stessa aera ex Cirio”. “Ciò che colpisce negli atti dell’inchiesta di Torre Annunziata è il nome dell’assessore ai lavori pubblici e alle attività produttive del Comune di Castellammare Giovanni Russo definito una ‘pedina’ di Greco” – rileva Ruotolo – “allo stesso modo suscita quantomeno perplessità la tempistica e le procedure adottate dall’Amministrazione Cimmino su tutta la vicenda edilizia”. “Credo che sia importante fare chiarezza e capire se l’intreccio politico-affaristico sia stato tale da alterare e condizionare la vita dell’Amministrazione di Castellammare – conclude Ruotolo – questo è il motivo per cui abbiamo depositato l’interrogazione e chiesto al ministro se non ritenga opportuno la nomina, da parte del prefetto, di una commissione d’accesso agli atti dell’amministrazione di Castellammare di Stabia, al fine di accertare l’entità e la portata dei fenomeni di condizionamento malavitoso degli organi amministrativi ed elettivi, nonché garantire la piena trasparenza e la corretta azione amministrativa dell’ente locale”.
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