Per estensione e ampiezza, potrebbe rappresentare l’appendice di spazio in piu’ per quelle attivita’ commerciali, bar e ristoranti in particolare, che sono alle prese con misurazioni delle metrature per rispettare i protocolli sanitari in vista di una riapertura. Il lungomare di Salerno, meta di turisti, vacanzieri e visitatori, da sempre e’ il fiore all’occhiello della citta’ che viene invaso, pacificamente, nei week-end soleggiati. Soprattutto, il tratto che va da piazza della Concordia alla spiaggia di Santa Teresa. L’arenile ai piedi di quella che sara’ piazza della Liberta’ e’ luogo di ritrovo di giovani e bambini che si intrattengono sulla gradinata in legno, gustano un gelato o bevono un drink. Poco distante, c’e’ un chiosco bar, una delle pochissime attivita’ del lungomare. Per lo piu’, infatti, la movida salernitana viene ospitata dalla vicina via Roma e dal corso Vittorio Emanuele.
“Sicuramente, vivere il lungomare e’ una cosa bellissima e lo si faceva gia’ prima. Ora, rivivere il lungomare e, in generale, gli spazi all’aperto, per me, potrebbe essere una cosa positiva”, dice all’AGI l’assessore alle Attivita’ Produttive del Comune di Salerno, Dario Loffredo, rivendicando che “l’Amministrazione, con un intervento di Giusta pionieristico rispetto al Governo, ha previsto un ampliamento di tutti gli spazi esterni di bar e ristoranti”. Ma, precisa: “Nessuna zona sara’ esclusa, ma sempre nel rispetto delle regole esistenti di Dogana, Capitaneria di Porto, demaniali e dell’Asl”. Lungo la passeggiata sul mare, gia’ prima dello scoppio della pandemia, qualche locale aveva chiesto e ottenuto da Palazzo di Citta’ il via libera a posizionare i dehors perche’ “il regolamento comunale attuale prevede gia’ la presenza di tavolini per il beverage”, spiega Loffredo. Intanto, sul tavolo di sindaco e assessori, ci sono diverse ipotesi per sostenere bar e ristoranti. Oltre a quella dell’ampliamento degli spazi esterni, che deve rispettare quanto prescrive il Codice della Strada in fatto di passaggi pedonali, c’e’ anche la previsione di rendere flessibili gli orari di lavoro, in funzione dei cambi di abitudini delle persone.
“Il lungomare puo’ rappresentare una opportunita’ per i nuovi scenari e i nuovi sviluppi di mercato che si apriranno”, rivela all’AGI Ottavio Sorrentino, titolare del ristorante ‘Sala Varese’ che si affaccia sul lungomare Trieste. L’imprenditore salernitano guarda “alle altre citta’ europee sul mare” e auspica che “quegli spazi del lungomare possano tornare ad essere rappresentativi dell’identita’ di una citta’ di mare”. Propone, inoltre, che siano gli stessi ristoratori “ad occuparsi dell’igiene e della pulizia delle aree occupate, curandone l’estetica sulla base di linee guida uniformi per tutti”. Qualche dubbio viene espresso da Mario Ventura, titolare dell’Emanuel Cafe’ di corso Vittorio Emanuele, strada pedonale dello shopping a una manciata di metri dal lungomare. “Dobbiamo immaginare di poter effettuare il nostro lavoro nel massimo della sicurezza. E, al di la’ degli schemi Covid-19, il lungomare sarebbe da attraversare se volessimo servire i nostri clienti”, sottolinea all’AGI parlando della conformazione della strada che costeggia la fascia costiera che e’ carrabile per due corsie e, poi, diventa pedonale andando verso il mare.
“Per me, non e’ il massimo perche’ ci sono altre problematiche igienico-sanitarie, c’e’ da rispettare le regole dell’Asl, c’e’ la strada da attraversare con piatti e bicchieri pieni”, spiega rimarcando che “la fretta di voler ritornare a riaprire non deve farci commettere errori madornali”. Ammette, pero’, che, “come elemento di sfogo per i giovani, lungomare e spiaggia di Santa Teresa sono una buona soluzione, ma si dovrebbero ricreare eventi ad hoc, non possibili per il momento, e non possiamo pensare di spostare i ristoranti sul lungomare. Ci sono le piazze, Flavio Gioia e Portanova, luoghi potenziali per ospitare le comitive”. Per Ventura, che e’ presidente di Fipe Confcommercio di Salerno e provincia, “dobbiamo essere bravi ad immaginarci il lavoro del futuro, a ridare dignita’ a tutti, vedi le fasce piu’ colpite come discoteche e cocktail bar e mondo notte. Puo’ darsi che le discoteche, quest’anno, piuttosto che fare clubbing avranno la possibilita’ di mettere tavoli e organizzare cene spettacolo”. La necessita’, secondo lui, e’ quella di far ripartire tutti “rispettando le norme” perche’ “vogliamo una citta’ viva”.
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