Presidio oggi davanti alla sede Inps in via de Gasperi a Napoli organizzata dagli attivisti delle Reti sociali nell’emergenza Covid 19 che contestano i criteri di esclusione dal Reddito di Emergenza.
“Il reddito e’ da considerarsi a tutti gli effetti un sussidio una tantum di poverta’ – hanno spiegato in un volantino gli animatori della contestazione – che nella sua palese inadeguatezza rischia pero’ di non arrivare nemmeno alla meta’ dei potenziali beneficiari. Infatti l’articolo 82 de DL “Rilancio” prevede la non cumulabilita’ dei sussidi a prescindere dalla loro entita’ e quindi l’esclusione di tutti i nuclei famigliari che percepiscono ad esempio un assegno di Reddito di cittadinanza anche di poche decine di euro”. “La Campania – hanno precisato – che e’ la regione col piu’ alto tasso di poverta’ in Italia, col maggior numero di percettori di Reddito di cittadinanza e con un’estensione endemica di lavoro nero, lavoro informale, povero e non garantito, rischia di essere la piu’ penalizzata da una misura concepita in maniera tanto discriminatoria “. A sostegno della motivazione della protesta le storie di tre precari , raccontate al megafono dagli stessi protagonisti, presenti alla manifestazione ed esclusi dal reddito di emergenza. Il presidio, convocato dalle reti del mutualismo sociale e dai sindacati di base, con una partecipazione di diversi nuclei di famiglie interessate, si e’ concluso con un incontro con la dirigenza dell’Inps a Napoli al quale e’ stato chiesto la trasmissione di queste istanze nel dialogo col Governo.
Articolo pubblicato il giorno 28 Maggio 2020 - 19:16