Inconsapevole di essere positivo al Covid, è stato salvato da uno stroke ischemico grazie ad un delicato intervento avvenuto in percorso protetto. La storia è quella di un paziente di 64 anni, arrivato alle 23 circa al pronto soccorso del Cardarelli. L’uomo, con possibili sintomi da stroke ischemico, è risultato positivo al Covid-19. «A quel punto – spiega il direttore della Neuroradiologia Mario Muto – le cure sono proseguite nei percorsi protetti, che consentono di evitare ogni rischio di contagio per altri pazienti e per i sanitari». Grazie ai protocolli programmati dalla direzione strategica, anche i pazienti provenienti delle reti tempo dipendenti possono essere gestiti in assoluta sicurezza, pur con procedure di massima urgenza. I paziente, del tutto asintomatico rispetto al Covid-19 – è stato dunque trasferito al padiglione M (dedicato ai pazienti contagiati o positivi al test rapido). Affidato alle cure dei dottori Mario Muto e Giuseppe Leone, oltre che di tutto il team medico, tecnico e infermieristico della Neuroradiologia, è stato sottoposto agli esami diagnostici di Tac e Angio Tac. L’esito ha confermato la prima diagnosi: occlusione della carotide e dell’arteria cerebrale media.
«Trattandosi di un paziente risultato positivo al test rapido – dice il direttore sanitario Giuseppe Russo – l’intervento salvavita è proseguito in tutta sicurezza attraverso il percorso dedicato al Covid, quindi nel caso specifico nella sala agiografica nel padiglione I». Per l’uomo, al quale era già stato somministrato un trattamento endovenoso, è stato necessario un intervento di disostruzione della carotide interna e dell’arteria cerebrale media. Intervento riuscito alla perfezione. Oggi l’uomo sarà sottoposto a Tac di controllo, esame che con cauto ottimismo dovrebbe confermare lo scampato pericolo. Si attende inoltre l’esito del tampone per confermare la positività al Covid.19. «Ancora una volta – dice il direttore generale Giuseppe Longo – il Cardarelli si dimostra all’altezza del ruolo che riveste. Grazie ai percorsi protetti, implementati per la gestione in sicurezza di pazienti critici con positività al coronavirus, e grazie alla professionalità del nostro personale, siamo in condizione di rispondere alle esigenze di salute dei nostri utenti con la stessa appropriatezza di sempre».
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