Maxi-sequestro di 4 tonnellate di cocaina in Spagna, il Venezuela respinge accuse. Per gli Usa la droga sarebbe stata caricata in acque venezuelane.
Agenti della polizia nazionale e dei servizi doganali della Spagna hanno intercettato nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste di Vigo, la nave Karar, battente bandiera del Togo, con a bordo quattro tonnellate di cocaina che, secondo la Dea Usa, sarebbero state imbarcate in mare vicino al porto venezuelano di La Guajira, fatto che le autorità di Caracas negano decisamente. L’operazione, avvenuta all’inizio della settimana, ha permesso il sequestro di stupefacenti per un valore di 120-140 milioni di euro, l’arresto di 28 persone e, sostiene il portale Noticiero Digital, la disarticolazione della più importante banda di narcotrafficanti della Galizia, conosciuti come i ‘Santorum’. Per quanto riguarda le accuse rivolte al Venezuela, via Twitter il ministro degli Esteri Jorge Arreaza ha diffuso una serie di informazioni fornitegli dal collega degli Interni, Ne’stor Reverol, che “dimostrano la menzogna che l’amministrazione Trump ha cercato di imporre contro il Venezuela”.
Con il sostegno dei dati forniti dai programmi satellitari di localizzazione Marine Traffic e Fleetmon, che “sono affidabili, di uso obbligatorio e non modificabili”, ha sottolineato Riverol, “si dimostra che la cocaina trasportata dalla Karar è stata caricata in acque colombiane”. “Durante il tragitto di identificazione delle unita’ marittime – ha sottolineato – si è potuto determinare che la nave è salpata da Panama il 28 marzo, navigando a 7,7 nodi, in direzione Occidente, e avendo comunicato la Spagna come destinazione”. Le prove di grafici e satelliti, infine, “evidenziano che mai la nave ha utilizzato lo spazio marittimo venezuelano”. Tuttavia, conclude Reverol, è un fatto che la Karar sia passata fra Porto Rico e la Repubblica dominicana “senza essere intercettata dalle autorità statunitensi”.
Articolo pubblicato il giorno 3 Maggio 2020 - 08:49