La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’indagine sul caso di inquinamento del torrente Agnena, dopo le immagini di una macchia nera che dal torrente sfociava nel mare del litorale domizio nel primo giorno della fase 2.
Il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, titolare della delega all’ambiente, spiega che “i risultati delle indagini microbiologiche e chimiche effettuate presso la foce del torrente da Arpac sono state sottoposte a segretazione dall’autorità giudiziaria a seguito dell’apertura di un apposito fascicolo d’indagine. Pur comprendendo l’attesa generale per conoscere elementi utili a comprendere l’accaduto, occorre rispettare le decisioni della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che prontamente ha avviato le indagini sul gravissimo inquinamento. L’accertamento delle responsabilità e l’individuazione degli autori sono, in questo momento, di primario interesse su tutto”. Bonavitacola fa anche sapere di aver chiesto a Sma Campania, società in house della Regione Campania, “di comparare le foto eseguite con i droni con immagini satellitari dello stesso sito nei giorni precedenti l’accertamento dello sversamento. E’ in corso su questo l’approntamento di uno specifico dossier cronologico. Posso anticipare – aggiunge Bonavitacola – che sulla base delle prime vedute della documentazione satellitare si ricava che l’immissione ha avuto inizio il 4 maggio fino a sostanzialmente esaurirsi il 7 maggio successivo. Il dossier completo sarà visionabile sul sito di Sma Campania a partire da lunedì prossimo, 11 maggio.L’attivazione di un puntuale e metodico sistema di monitoraggio dovrà consentire per il futuro di rilevare con pronta tempestività fenomeni di assoluta e ingiustificabile gravità come quello che si è verificato alla foce dell’Agnena”, conclude Bonavitacola.