L’assassino del vigilante usava il cellulare per inviare dal carcere selfie ad una radio on-line, l’indignazione della figlia della guardia giurata. Borrelli: “Basta con le concessioni ai criminali nei penitenziari, che scontino le loro pene interamente e nel modo giusto. Bisogna tutelare le persone per bene e non i delinquenti ed i camorristi.”
Ha fatto scalpore la notizia dei selfie inviati dall’ interno di un carcere ad una radio on-line da parte del assassino del vigilante Francesco Della Corte, ucciso a sprangate durante una rapina a Piscinola.Mostra tutta sua indignazione, in un’intervista a Repubblica, Marta la figlia di Francesco Della Corte, raccontando come sia arrivata del tutto inaspettata la notizia riguardanti i selfie dell’assassino di suo padre e come sarebbe stato facile, ed utile, bloccare i cellulari distribuiti dal Dap per funzioni differenti dal telefonare ai propri familiari.
“E’ davvero assurdo che a criminali ed assassini siano concessi privilegi e premi. Con questa storia è come se Della Corte fosse stato ammazzato due volte, si sta offendendo la sua memoria e d i suoi familiari. Giustizia vuol dire far scontare agli assassini la giusta pena, lunga e severa, e garantire la sicurezza di tutti i cittadini perbene ed onesti ed invece sembra che si stia facendo esattamente l’opposto. Noi ci batteremo fino allo stremo affinché ai criminali, che dovranno scontare per intero le loro pene non vengano riservati più privilegi simili all’interno delle carceri, perché vi siano più controlli e severità negli istituti penitenziari e soprattutto per mettere fine alla vergogna delle scarcerazioni dei mafiosi e camorristi per l’emergenza coronavirus. I criminali ed i boss solo le uniche persone ad averci guadagnato da questa epidemia, è ora di mettere fine a questa assurdità, proteggiamo e premiamo invece la gente onesta.”- sono state le parole del Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.
Articolo pubblicato il giorno 22 Maggio 2020 - 19:13