“La zeppola si presta egregiamente per celebrare la Festa della Mamma e per dimenticare questo difficile momento che stiamo attraversando – spiega Gennaro -, periodo in cui le mamme si stanno facendo in quattro per mantenere alto il morale di tutti i componenti del nucleo famigliare, destreggiandosi tra fornelli, smart working, cura della casa, educazione dei figli, tutela della loro salute, etc.”.
Al forno o fritta, la zeppola fa parte della tradizione dolciaria napoletana. Si racconta che il 19 marzo i friggitori napoletani si esibivano pubblicamente nell’arte del friggere le zeppole davanti alla propria bottega. Come altri dolci napoletani, anche questo dolce ha origine conventuale; molto probabimente è nato nel convento di San Gregorio Armeno, ma c’è anche chi ne attribuisce l’ideazione alle monache della Croce di Lucca, o a quelle dello Splendore, che ad ogni festività inventavano un dolce diverso. La prima ricetta delle zeppole è stata trovata nel trattato di cucina del celebre gastronomo napoletano Ippolito Cavalcanti. Questo dolce è anche il simbolo della fine dell’inverno: durante i cosiddetti “riti di purificazione agraria” vengono accesi in molti paesi del meridione dei grandi falò, e preparate grosse quantità di frittelle. Insomma, il suo utilizzo nel corso della storia ne giustificherebbe la designazione a dolce simbolo della festa della Mamma, oltre che del Papà!
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