“Jan van Eyck è stato qui”, il titolo di un podcast in sei episodi per conoscere i luoghi dell’arte di uno dei grandi maestri della pittura fiamminga che ha rivoluzionato l’arte del Medioevo, lasciando una traccia profonda anche su quella del Rinascimento.
Alla figura di Van Eyck, per alcuni versi misteriosa, è stato dedicato il 2020: a Ghent e a Bruges, due delle principali città delle Fiandre, si sarebbero dovuti svolgere eventi e mostre per celebrarne l’eredità. A causa della pandemia, però, la maggior parte delle iniziative è stata sospesa.
Negli episodi del podcast audio, si va alla scoperta del territorio in cui è vissuto il maggior pittore nordeuropeo del Quattrocento. Arte, gastronomia e territorio s’intrecciano in un percorso che inizia dalla grande mostra su Van Eyck inaugurata lo scorso gennaio 2020 a Gent e poi chiusa per l’emergenza Covid-19.
Gli episodi sono disponibili su tutte le principali app per l’ascolto gratuito dei podcast (Spotify, Apple Podcasts, Spreaker, Google Podcasts), i 6 episodi – scritti e prodotti da Piano P, la principale piattaforma di podcast giornalistici – hanno una durata di circa 20 minuti ciascuno e alternano due registri, con un originale escamotage narrativo. Il primo registro è un dialogo tra la conduttrice e le voci attribuite a Van Eyck, alla moglie, al fratello e ai protagonisti di due famosi ritratti: Costanza Arnolfini e l’uomo con il turbante blu. L’altro registro è quello contemporaneo e include interventi di storici, critici d’arte e altri personaggi che rendono appassionante la narrazione di luoghi e dipinti che sembra quasi di vederli.
Artista famoso già in vita, grazie soprattutto al Polittico dell’Agnello Mistico (uno dei più grandi capolavori dell’arte mondiale), Van Eyck era anche una specie di James Bond dell’epoca, e per Filippo il Buono svolgeva spesso missioni segrete di grande importanza. Come pittore di corte, inoltre, raffigurò i protagonisti del suo tempo, abiti, cibi, scene di vita e paesaggi che il viaggiatore può riconoscere in filigrana visitando – per ora con la fantasia – le Fiandre. Un’attualizzazione che trova modo di raccontare la Street Art, la cultura gastronomica e birraia della regione, e le grandi passioni come il ciclismo.
Articolo pubblicato il giorno 28 Maggio 2020 - 09:30