Il Tribunale del Riesame di Salerno, competente per i reati commessi da magistrati del distretto giudiziario di Catanzaro, ha accolto parzialmente la richiesta avanzata dagli avvocati difensori del giudice, sospeso dal Csm, Marco Petrini coinvolto nell’inchiesta “Genesi” concedendogli gli arresti domiciliari.
Il magistrato originario di Foligno ma in Calabria da oltre 20 anni, era in carcere a causa di un aggravamento della misura cautelare richiesta e ottenuta dalla Dda di Salerno che, dal suo punto di vista, riteneva necessario, in quanto accusava Petrini di aver inquinato le prove ritrattando alcune accuse rivolte, nel mesi di febbraio e marzo, all’indirizzo di alcuni suoi colleghi del distretto giudiziario di Catanzaro.
Petrini, difeso dagli avvocati Agostino De Caro e Francesco Calderaro, ora si trova agli arresti domiciliari nel Comune di Lamezia Terme. Ricordiamo che l’ex presidente della II sezione Penale della Corte d’Appello di Catanzaro, è imputato in un processo per corruzioni in atti giudiziari aggravato dall’ex articolo 7.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 29 Maggio 2020 - 09:42