Il gruppo è composto da imprenditori che da anni in Campania hanno un’attività nel settore ludico ricreativo ed educativo che si sono uniti per dare identità e rilievo anche agli operatori della nostra categoria, che finora è stata un po’ una “Categoria fantasma” in questa emergenza.
“Anche noi abbiamo necessità di fare sentire il nostro grido”, spiegano. E poi aggiungono: “Le nostre attività private si sostengono attraverso i soli incassi provenienti dai loro utenti e in questo periodo così delicato chiaramente viviamo un momento di difficoltà economica nel dover fare fronte nonostante la chiusura in seguito al decreto alle spese di gestione che continuano ad arrivare senza incassare nulla, e in particolar modo agli affitti che non sono stati sospesi. Continuando così e non si sa ancora per quanto tempo molti di noi rischieranno la chiusura. Abbiamo bisogno di farci ascoltare per farci aiutare da chi di dovere altrimenti milioni di bambini perderanno il posto per festeggiare i loro compleanni, crescere, giocare e fare tante esperienze con i loro amichetti. Anche noi siamo un ‘servizio essenziale’ per loro”.
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