“Se il sistema di monitoraggio dirà che una Regione è ad alto rischio, dovrà richiudere. Non si ferma tutt’Italia però. D’ora in poi ognuno dovrà essere in grado di mettere in sicurezza il suo territorio”.
E’ quanto dice in una intervista a “la Repubblica” il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. “Solo gli incoscienti possono dirsi non preoccupati. Da ieri è iniziata la nostra nuova convivenza con il Covid-19. Tre mesi fa ci ha messo in grave difficoltà, ora dobbiamo essere rigorosi nei comportamenti e dimostrare di essere più forti. È scontato che il primo giorno si debbano seguire nuove regole: serve un rispetto diffuso e convinto da parte delle categorie produttive coinvolte”.
Boccia dice poi che “l’app Immuni sarà pronta a fine maggio e cancellerà molte polemiche a partire da quella sulla privacy. La tracciabilità si fa già, ma a mano e ristoranti, parrucchieri hanno risposto benissimo”. Perché il Governo aveva deciso di fare dell’Italia un’unica “zona arancione” per poi affidarsi, adesso, alla responsabilità delle Regioni? “Quando ho detto che da oggi le Regioni sono responsabili – ha spiegato Boccia – non ho mai dato un’accezione negativa al termine. Penso che ogni presidente abbia a cuore il suo territorio, che voglia fare di tutto per proteggere i suoi cittadini, ma deve anche sapere che comportamenti sbagliati rischiano di rimandare l’Italia sotto Chiave. Attenzione. Serve uno sforzo immane per riprendersi, ma basta l’errore più banale per precipitare”.
Articolo pubblicato il giorno 19 Maggio 2020 - 08:36