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Il clan Vollaro ha chiesto il pizzo anche durante il lockdown: 18 misure cautelari

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Due misure di custodia cautelare e un provvedimento di fermo sono stati eseguiti dagli agenti della Squadra mobile di Napoli e dal commissariato di Portici sono stati eseguiti a carico del clan Vollaro e di altre persone coinvolte in tre distinte indagini, per un totale di 18 indagati.

 

I reati contestati sono di estorsione, minacce e associazione a delinquere di stampo mafioso. Tra i destinatari, il capoclan Paolo Scafo e i figli Pasquale e Salvatore. Le ultime estorsioni risalgono al 12 maggio scorso. Nel clan si è verificata anche una scissione. Taglieggiati soprattutto imprenditori edili e commercianti.

L’emergenza coronavirus non ha fermato il clan camorristico Vollaro di Portici, che anzi ha concentrato le estorsioni su quei pochi esercizi rimasti in attività durante il lockdown. E’ quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, culminate questa mattina nell’esecuzione di 2 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e di un provvedimento di fermo del pubblico ministero nei confronti di Paolo Scafo, reggente del clan, e dei suoi due figli.

Le indagini sono iniziate nel 2017 ma gli ultimi eventi risalgono a pochi giorni fa: le ultime richieste estorsive sono avvenute infatti il 5 e il 12 maggio nei confronti del titolare di un bar con annessa tabaccheria, rimasto aperto durante la fase 1. L’uomo, secondo gli investigatori, è stato anche vittima di sequestro di persona: costretto a recarsi in un appartamento, è stato incappucciato e messo in condizione di non potersi muovere per oltre 20 minuti durante l’incontro con gli estorsori.

I provvedimenti cautelari compendiano gli esiti di tre indagini, condotte dai suddetti organi investigativi, in merito ad una serie di episodi estorsivi posti in essere in danno di operatori commerciali e imprenditori della zona di Portici e di San Giorgio a Cremano, da parte di esponenti delle suindicate, opposte, fazioni criminali.

Nello specifico, uno dei due provvedimenti ha ricostruito una vicenda estorsiva del 2019 che ha visto coinvolto un professionista della zona, avvicinato e minacciato, affinché versasse una ingente somma di denaro, per lo più destinata al sostentamento degli affiliati detenuti.

L’altra ordinanza di custodia cautelare ha portato alla luce numerosi episodi estorsivi commessi ai danni di imprenditori edili, hotel, bar, paninoteche, ortofrutta, garage e ditte concessionarie di servizi cimiteriali nel 2016 e 2017.

Infine, è stato eseguito un decreto di fermo emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli a carico di soggetti indiziati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata e detenzione e porto abusivo di armi, posta in essere nei confronti di un imprenditore, titolare di un bar nel centro di Portici

Ordinanze di custodia cautelare nei confronti di:

ASCIONE Giovanni, nato a Massa di Somma (Na) il 28.8.1993;
BELLASTELLA Alessandro, NATO A Cercola (Na) il 19.3.1986;
BOSSO Ciro, nato a Torre del Greco (Na) il 20.1.1986;
DE MATO Polo, nato a Napoli il 7.6.1997;
SCAFO Paolo, nato a Torre del Greco (Na) il 17.11.1989;
SCAFO Pasquale, nato a torre Annunziata (Na) il 5.4.1970;
SCAFO Salvatore, nato a Napoli il 3.10.1999;
VOLLARO Carlo, nato a San Giorgio a Cremano (Na) il 3.4.1978;
MARINO Ciro, nato a Portici (Na) il 27.1.1963;
CHIVASSO Giovanni, nato a Torre del Greco (Na) il 27.9.1977;
LUONGO Umberto, nato a San Giorgio a Cremano (Na) il 29.7.1977;
SPARANO Giuseppe, nato a San Giorgio a Cremano (Na) il 22.11.1998;
SCARANO Vincenzo, nato a Portici (Na) il 15.12.1966;
SILVESTRINO Gennaro, nato a Napoli il 16.1.1964;
BOSSO Carmine, nato a Cercola (Na) il 18.12.1965;

Decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di:

CONTINNO Gabriele, nato a Napoli il 22.1.1991;
SCAFO Salvatore, nato a Napoli il 3.10.1999;
SOVERETO Ciro, Nato a Napoli il 23.5.1970.


Articolo pubblicato il giorno 14 Maggio 2020 - 13:03

Redazione

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Tags: Clan vollaro

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