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I docenti vincitori del concorso infanzia e primaria 2016 in Campania scrivono a De Luca: ‘Chiediamo di restare nella nostra regione’

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Napoli. I docenti vincitori ed idonei dei concorsi primaria ed infanzia Campania 2016 hanno scritto una lettera al Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, affichè si faccia carico della loro posizione che attualmente li vedrebbe costretti per accettare il ruolo di andare fuori regione con il vincolo di starci almeno per cinque anni «senza possibilità di ricongiungimento familiare, vanificando anche la legislazione a riguardo che tutela i diritti dei lavoratori (legge 104/92)» si legge nel testo.

 

I docenti chiedono di restare in Campania al pari degli altri colleghi di altre regioni che si sono visti riconoscere quello che è un diritto per i vincitori di tale concorso che «si è mostrato sin dall’inizio altamente selettivo, mostrando un rigore intransigente e severo, che ci ha decimate in centinaia di unità sin dagli scritti».

«Le graduatorie ottenute dalle prove concorsuali, hanno racchiuso solo le insegnanti veramente preparate, con tutti i requisiti richiesti per poter accedere al settore della Pubblica Amministrazione – si legge nella lettera al Governatore De Luca. Dopo 4 anni di lotte incessanti e richieste (talvolta al limite del dignitoso), il Ministero della Pubblica Istruzione ci ha concesso la possibilità di poter accedere al ruolo con un sistema definito “call veloce” in base al quale gli “EVENTUALI” posti residuali dalle ordinarie immissioni in ruolo a livello nazionale, possano essere concessi a chi ne facesse richiesta (con una procedura non ancora stabilita e resa nota) a margine di un prezzo da pagare altissimo: 5 anni di vincolo alla mobilità.
Ci spieghiamo meglio: dopo aver sostenuto un concorso nella nostra regione, lo Stato non ci concede quello che ci spetterebbe di diritto, ma ci lascia scegliere di poterci trasferire (dopo 4 anni di attesa), in altra regione, sui posti che FORSE avanzeranno dalle immissioni in ruolo ordinarie e lì restare per 5 anni senza possibilità di ricongiungimento familiare, vanificando anche la legislazione a riguardo che tutela i diritti dei lavoratori. (legge 104/92). Briciole, un contentino, che ci costerebbe in tal caso, un prezzo altissimo; allo stesso modo, l’alternativa sarebbe quella di METTERCI IN CODA in altra regione, alle graduatorie vigenti del concorso straordinario 2018, all’epoca svoltosi per risanare la posizione di riserva di tanti colleghi non abilitati, attraverso una procedura semplificata che nulla a che fare con quella affrontata da noi due anni prima

I colleghi vincitori ed idonei delle regioni del Nord che hanno sostenuto il nostro medesimo concorso, sono in ruolo; hanno avuto il giusto riconoscimento per i sacrifici fatti nel 2016. Noi campani, allo stesso modo meritevoli, selezionati, con un grado di preparazione non discutibile, ci vediamo come sempre, dimenticati, e soprattutto non tutelati dalle istituzioni; perché lasciate che un corpo docenti tanto preparato vada altrove a portare conoscenza? Perché non ci avete assunti? I rischi che ne deriverebbero da questo esodo forzato sarebbero tantissimi; per noi, per le nostre famiglie, per il futuro degli alunni campani, privati di una classe docente perfezionata e abilitata. L’altro giorno, il Governatore De Luca si è fatto carico di una richiesta al Ministro Aazzolina: alla luce dell’emergenza nazionale che il nostro paese sta attraversando, occorre incrementare le figure professionali che più di tutte corrono grossi rischi: medici, infermieri, docenti, che a Settembre dovranno farsi carico di un rientro complesso, mai affrontato, che richiederà un impegno altissimo.
E Voi che farete in tutto ciò? Ci lascerete andare via, vi farete carico di perdere un bagaglio culturale, ponendoci dinanzi ad una scelta forzata, un ricatto che non ci lascia altra scelta se non quella di restare qui a marcire nelle graduatorie 2016.
Chi si farà carico delle nostre famiglie? Chi si occuperà dei nostri figli e dei danni psicologici che ne saranno conseguenza?

Chiediamo di unire forte il grido lanciato dal Governatore De Luca Al Ministro Azzolina, chiediamo che la classe politica campana ci tuteli, ci faccia restare qui, come è giusto che sia; i nostri stipendi dobbiamo spenderli qui, nella nostra terra, l’economia deve muoversi qui, dobbiamo sostenere il nostro territorio con il nostro apporto culturale, sociale ed economico.
Chiediamo che le nostre conoscenze siano messe a disposizione degli alunni nella nostra regione, nei territori in cui ancora è marcata la dispersione scolastica, il rifiuto delle istituzioni; dove c’è carenza, dove c’è necessità di interventi, nelle periferie, nei quartieri a rischio, laddove ancora debole è il senso civico dei cittadini.
Chiediamo, in virtù dei fatti esposti, e dell’emergenza sanitaria in atto, di poter essere inseriti nell’organico scolastico della nostra regione, così come chiesto dal Governatore De Luca, senza dover perdere dignità, affetti, famiglia. Sarebbe in caso contrario per le istituzioni campane una perdita irreversibile di cui non potrete non tenerne conto».


Articolo pubblicato il giorno 7 Maggio 2020 - 22:30
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