Lo ha detto il questore di Napoli Alessandro Giuliano, intervenuto nel corso dei funerali con rito evangelico di Pasquale Apicella, l’agente 37enne morto nell’inseguimento di una banda di rapinatori lo scorso 27 aprile a Napoli. “Non ho avuto modo di conoscere Lino e di parlare con lui – ha spiegato Giuliano – ma ho ascoltato le parole delle persone che gli hanno voluto bene e ho saputo quanto fosse disponibile con tutti, del suo passato di atleta, di quanto ci tenesse a fare il poliziotto”. Rivolgendosi ai genitori, Giuliano ha detto che “seppellire un figlio è una cosa contro natura e non c’è alcuna buona ragione per morire a 37 anni, ma se questa mattina Lino è avvolto nel Tricolore è perché voi avete fatto un buon lavoro. Se amava così tanto il nostro lavoro è certamente anche grazie ai valori che gli avete trasmesso, siate orgogliosi di voi stessi oltre che di Lino”. Rivolgendosi invece alla moglie Giuliana, il questore di Napoli ha detto: “Non esiste parola che possa consolarti e dovrai purtroppo spiegare ai vostri figli perché hanno subito questa ingiustizia. Ma quando saranno grandi racconta loro che papà era felice perché aveva una famiglia che amava, una divisa che adorava e una professione che desiderava. Dì loro che, come tanti suoi colleghi, sognava di contribuire a rendere il mondo un po’ migliore anche per loro due, dì che sono figli di un eroe”.
“Quello che è accaduto a nostro fratello Pasquale ci testimonia che manca ancora l’amore per il prossimo in questa umanità, l’egoismo e la malvagità a volte sono sovrani”. Lo ha detto il pastore evangelico Christian Parisi del Ministero cristiano di Secondigliano, aprendo il rito funebre in onore di Pasquale Apicella, l’agente della Polizia di Stato morto lo scorso 27 aprile nell’inseguimento di una banda di rapinatori a Napoli. “In una situazione critica come quella che la nostra nazione sta vivendo – ha aggiunto – e in cui tutti abbiamo fatto sacrifici, come uomini abbiamo sperato che si fosse sviluppato l’amore per il prossimo, una soluzione per questa umanità che purtroppo amore non ha. Signore in questi momenti difficili non ci resta che sperare in te”, ha concluso.
La bara di Pasquale Apicella, avvolta dal tricolore, ha raggiunto la chiesa cristiana evangelica di Secondigliano a Napoli dove sono appena iniziati i funerali dell’agente scelto Pasquale Apicella, il poliziotto di 37 anni deceduto lo scorso 27 aprile durante un inseguimento a una banda di rapinatori. Presenti la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, il capo della polizia Franco Gabrielli, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il prefetto di NapoliMarco Valentini, il questore di Napoli Alessandro Giuliano. Il rito è stato trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook della polizia di Stato.
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