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Fase 2: per parrucchieri ed estetisti aperture estese, niente riviste e sauna

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Deroghe ai giorni di chiusura ed estensione degli orari, riorganizzazione degli spazi per garantire una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni e appuntamenti su prenotazione; per i trattamenti estetici cabine chiuse e niente sauna e idromassaggio. Sono alcune delle linee guida di Inail e Istituto superiore di sanità per l’imminente ripresa delle attività di parrucchieri ed estetisti. “Non si tratta di disposizioni vincolanti – precisa il presidente dell’Inail, Franco Bettoni –, ma di contributi di carattere scientifico, che contengono analisi del rischio per settori specifici di attività”.Nel settore della cura alla persona, che comprende i saloni di barbieri e parrucchieri, gli istituti di bellezza e quelli di manicure e pedicure, per un totale di oltre 140mila imprese e 260mila addetti, i rischi maggiori derivano dalla stretta vicinanza con il cliente e dall’elevata probabilità di esposizione a fonti di contagio, legata anche alla presenza di operazioni che comportano la formazione di aerosol. Per questo per i parrucchieri Inail e Iss prevedono dove possibile di lavorare con le porte aperte, di eliminare riviste e ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo e di conversare con il cliente tramite lo specchio e rimanere alle sue spalle per quanto possibile. I trattamenti di taglio e acconciatura devono essere preceduti dal lavaggio dei capelli; è obbligatorio l’utilizzo di mascherine di comunità da parte del cliente, a eccezione di quando vengono effettuati i trattamenti che lo impediscono; fornire al cliente una mantella o un grembiule e asciugamani monouso, che se riutilizzabili devono essere lavati ad almeno 60°C per 30 minuti. È poi consigliato consegnare all’ingresso al cliente una borsa o un sacchetto monouso per i suoi effetti personali ed evitare di maneggiare il denaro contante, privilegiando i pagamenti elettronici.

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Assolutamente necessario sanificare dopo ogni trattamento l’area di lavoro e gli strumenti, raccomandazione che vale anche per i centri estetici. L’uso della mascherina chirurgica dovrà essere associato a visiere o schermi facciali per le attività di cura del viso e della barba, e in particolare per gli estetisti dovranno essere previsti dispositivi di protezione individuale di livello protettivo superiore (FFP2 o FFP3 senza valvola espiratoria) nel caso di trattamenti al viso che prevedono l’utilizzo di vapore e/o generazione potenziale di aerosol. Linee guida che rappresentano “indicazioni ragionevoli”, le promuove Cna Benessere e Sanità, e che “non rappresentano un ostacolo alla riapertura”. Potrebbero però comportare un aggravio dei costi, per questo l’organizzazione chiede a enti locali e sindacati più flessibilità organizzativa, in particolare per gli orari.


Articolo pubblicato il giorno 13 Maggio 2020 - 19:36

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