Medici e infermieri, otto in tutto in servizio in diversi reparti dell’ospedale Moscati di Avellino risultano positivi al primo tampone, mentre alla verifica successiva eseguita dai laboratori dell’ospedale Cotugno di Napoli accerta la negativita’ per tutti, tranne che per un medico che risulta positivo solo al gene N. Un’inchiesta interna dell’ospedale accerta che l’errore e’ nato dal malfunzionamento dell’apparecchiatura del laboratorio del Moscati. Rientra l’allarme, ma non per la procura di Avellino, che ha deciso di aprire un’indagine e ha inviato i carabinieri del comando provinciale di Avellino negli uffici e nei laboratori dell’azienda ospedaliera.
Il blitz e’ scattato ieri e sono stati acquisiti numerosi documenti sia sulle analisi eseguiti, sia relativi ai macchinari utilizzati dal laboratorio e all’intervento di manutenzione straordinaria disposto dalla direzione generale dopo la conclusione dell’indagine interna. Obiettivo dell’indagine e’ fare chiarezza su quanto accaduto nell’ospedale di Avellino dal 21 aprile in poi, quando si e’ avuto l’esito dei primi tamponi su tre medici e cinque infermieri che lavorano nei reparti di ortopedia, medicina interna, oculistica, geriatria, cardiochirurgia e malattie infettive. Soprattutto si vuole anche chiarire la posizione del medico risultato comunque positivo al gene N del coronavirus e rimasto in servizio. Secondo la relazione acquisita nell’indagine viene riportato una interpretazione del ministero della Salute, che considera la positivita’ al gene N da trattare in via precauzionale come positivita’ al Covid-19.
Secondo invece il parere del responsabile del laboratorio di Virologia dell’ospedale Cotugno di Napoli, il dottor Luigi Atripaldi, acquisito nell’indagine interna dell’azienda ospedaliera, il gene N e’ riscontrabile anche in altri coronavirus e “la sua presenza da sola puo’ essere legata a materiale genetico di altri virus o di virus non attivi, anche per precedenti e fugaci infezioni da virus che causano affezioni rino-faringee. Il Ministero consiglia precauzionalmente di trattare come positivo chi ha solo il gene N, ma se si ha la possibilita’ di controllare, come e’ stato fatto, con 2 tamponi entrambi negativi piu’ sierologia negativa, si puo’ essere sicuri che il soggetto non e’ infetto”.
Articolo pubblicato il giorno 12 Maggio 2020 - 12:45