Domenica 24 maggio (oreย 11.30), nello Spazio Filatelia di via Monteoliveto, a Napoli, sarร presentato e messo in vendita il francobollo ordinario appartenente alla serie tematica: “Le eccellenze italiane dello spettacolo”. Anche la Rai omaggia il grande artista attraverso una lunga serie di appuntamenti che ci accompagneranno dal 23 maggio fino a novembre. Su Rai5 tutti i sabati alle 17:00 Eduardo verrร ricordato con tutte le versioni televisive dei suoi spettacoli realizzate dalla Rai, in ordine cronologico di composizione.
Ancora oggi, a 120 anni esatti dalla sua nascita avvenuta in una casa del quartiere Chiaia a Napoli, le opere di De Filippo restano impareggiabili. Senza contare che legioni di attori si sono formati in quella che poi รจ diventata una delle principali scuole di teatro d’Italia. Che Eduardo avrebbe votato la propria vita al palcoscenico era giร scolpito nel suo dna. Figlio naturale del commediografo Eduardo Scarpetta e della sarta teatrale Luisa De Filippo, il mito lo vuole sulle scene giร a 4 anni, in braccio ad un attore della compagnia di quella dinastia alla quale lui apparteneva a pieno titolo, quella degli Scarpetta. Una costante crescita umana e artistica tra prosceni, quinte e foyer, che Eduardo condivide con la sorella maggiore Titina e il fratello Peppino, con il quale perรฒ sarร legato anni dopo da un rapporto per nulla idilliaco, segnato da continui contrasti durati fino alla scomparsa dell’attore che fece coppia con Totรฒ. Fin da giovanissimo tenta la via dell’arte, dapprima trasferendosi a Roma a casa di una zia e vivendo di piccole comparsate nel cinema, poi ritornando a Napoli dove nel 1914 entrerร stabilmente nella compagnia di Vincenzo Scarpetta. In quella compagnia, diretta dal fratellastro e in cui reciterร al fianco della sorella Titina e del fratello Peppino, Eduardo accrescerร il suo talento, affinando la sua arte che lo porterร giร nel 1927 a “mettersi in proprio”.
Saranno gli anni del suo grande amore (osteggiato dalla famiglia di lei) con Dorothy Pennington, la sua “Dodรฒ” con la quale si sposerร . Il 1929 sarร l’anno della “Ribalta Gaia”, una “ditta” autonoma nata dall’intuizione dell’impresario della Compagnia Molinari. Con loro reciteranno altri pezzi da 90 del teatro napoletano come Carlo Pisacane e Tina Pica. Ma il passo per creare una compagnia tutta propria sarร breve: nel 1931 nascerร “I De Filippo”, definita compagnia di teatro umoristico. Ed รจ in questo solco che verranno concepiti capolavori che renderanno l’arte di Eduardo unica, come – tanto per citarne uno – il celebre Natale a Casa Cupiello.
Poi con la virata verso l’avanspettacolo i De Filippo conquisteranno il resto d’Italia. Superata la tragedia del Seconda guerra mondiale Eduardo sarร impegnato nella ricostruzione del teatro, e ciรฒ non solo idealmente ma anche fisicamente, come nel caso del San Ferdinando di Napoli. Il dopoguerra sembra dare una linfa vitale al lavoro del regista impegnato nella produzione di celebri opere come Napoli milionaria, Filumena Marturano, Sabato, Domenica e Lunedรฌ scritta su misura per una straordinaria Pupella Maggio, Il sindaco del Rione Sanitร . Eduardo intanto dividerร la sua carriera con significative esperienze nel cinema recitando per Bonnard, Camerini, Emmer, De Sica, Blsetti, Comencini, Mattoli. In molti casi figura tra gli sceneggiatori di pellicole di successo, in altri รจ lui stesso dietro la macchina da presa. Quella sua coscienza critica di attento e fine uomo di spettacolo lo porteranno ad avere anche una consapevolezza politica. Nominato nel 1981 senatore a vita volle iscriversi tra le fila del gruppo della Sinistra Indipendente. Gli ultimi anni della sua carriera saranno quelli della ribalta televisiva, delle sue opere che dalle sale raggiungeranno le case degli italiani, che ancora di piรน si innamoreranno di quell’estro, di quel genio che ha fatto del teatro una delle arti piรน nobili alla quale fu legato da un amore filiale, tanto che quando il 3 marzo del 1974 fu colto da un malore, e per questo dovette subire un intervento per l’applicazione di un pacemaker, il 27 marzo tornรฒ sul palcoscenico, come se nulla fosse accaduto.
Teatro come sua fonte di vita, come ragione d’esistere; una fede laica della quale fu sacerdote fino al giorno della sua scomparsa, avvenuta il 31 ottobre del 1984. Un’esistenza sostanziata quindi da quell’esercizio artistico che lo rese immortale. D’altronde per Eduardo il teatro non รจ altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita.
Articolo pubblicato il giorno 22 Maggio 2020 - 18:45