E’ una leggenda della musica Little Richard, il cantautore americano morto oggi a 87 anni.
Celebre per successi come ‘Tutti frutti’, ‘Long Tall Sally’, ‘Good Golly Miss Molly’, ‘Lucille’, negli anni ’50 uno dei padri fondatori del rock and roll e uno degli artisti capaci di avere influenza sulla cultura popolare del secolo. Nato a Macon, Georgia, il 5 dicembre 1932, Little Richard (vero nome Richard Danny Penniman) divenne famoso grazie a uno stile travolgente al piano e al suo look innovativo nell’America conservatrice del dopoguerra. Si contraddistinse per un sound ritmato e veloce, una straordinaria interpretazione vocale, diventando uno primi rockers a impersonare lo stile trasgressivo del nuovo genere musicale. Cresciuto in una famiglia molto religiosa in cui la musica era parte integrante della vita quotidiana (si esibivano come gruppo canoro in varie chiese locali), il giovane Penniman iniziò la carriera imitando lo stile influenzato dalla musica gospel di artisti di fine degli anni ’40. Le sue prime esperienze furono caratterizzate proprio dalla mescolanza di elementi del blues e del rhythm and blues, con influenze gospel. Dopo un’inizio da solista formò una band R&B, ‘The Upsetters’, nel 1954, un’esperienza che diede vita ai maggiori successi. Sotto la guida del produttore Robert ‘Bumps’ Blackwell mise a punto il suo nuovo stile. Il brano ‘Tutti frutti’, uscito nel ’55, divenne una hit internazionale nel giro di pochi mesi, e negli anni a seguire fu riproposto da molti altri artisti, tra cui anche Elvis Presley. Arrivarono poi ‘Lucille’, ‘Long Tall Sally’, ‘Slippin’ and Slidin’, ‘Jenny, Jenny’.
Little Richard era cresciuto in un quartiere afroamericano, con pochi contatti con persone bianche a causa della segregazione razziale, ma la sua musica riuscì ad abbattere le barriere: durante le sue esibizioni, le persone afroamericane si mischiavano con quelle bianche, incuranti delle norme che imponevano allora zone separate. Il gradimento per l’artista fu tale da contribuire a far scemare i pregiudizi verso gli artisti afroamericani anche nelle zone dove il segregazionismo era più forte. Negli anni ’60 tornò sulla scena con un tour nel Regno Unito, dove trovò il supporto dei Rolling Stones e Beatles, che erano suoi fan da tempo. Nel ’64 come membro della sua band reclutò il giovane Jimi Hendrix. Visse un periodo di declino negli anni ’70, vittima della dipendenza da droghe ma riuscì a cambiare stile di vita dopo un drammatico episodio (con l’amico Larry Williams in crisi di astinenza che gli puntò la pistola alla testa chiedendogli soldi).
Tornò all’evangelismo cristiano, divenne un predicatore a tutti gli effetti, in piccole chiese e auditorium. Il lascito artistico di Little Richard è enorme: ha avuto un’importana fondamentale nella formazione da generazioni di artisti, con un impatto su qualsiasi musica ‘nera’, dal rap al funk. Hanno dichiarato di averlo considerarlo come un idolo mostri sacri come Mick Jagger e Paul McCartney. E’ stato amato da Bob Dylan e Jimi Hendrix. Si sono detti influenzati dalla sua musica, tra gli altri, David Bowie, Bon Scott, Freddie Mercury, Rod Stewart. E’ stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame e nella Songwriters Hall of Fame e ha ottenuto svariati riconoscimenti. La sua canzone ‘Tutti frutti’ fu inserita nel 2010 nella Biblioteca del Congresso per il suo “sound ritmato e irresistibile, sposato a un’interpretazione vocale unica, che annunciò una nuova era per la storia della musica”.
Articolo pubblicato il giorno 9 Maggio 2020 - 18:24