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Da domani riapre San Pietro e tutte le chiese. Ecco le regole da seguire

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La basilica di San Pietro è pronta a riaprire i battenti. La sanificazione della chiesa vaticana e delle altre basiliche papali e’ stata effettuata nei giorni scorsi e dunque tutto e’ pronto per accogliere nuovamente i fedeli.

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Termoscanner agli ingressi, presenze contingentate e mascherine. Saranno queste le condizioni per varcare le chiese del Papa. San Pietro aprira’ subito dopo la Messa di Francesco (che resta ancora chiusa alla partecipazione dei fedeli, fatta eccezione per il piccolo gruppo tra sacerdoti e religiose che lo ha accompagnato per tutto il lockdown) in ricordo del centenario della nascita di Wojtyla. Poi intorno alle 7.45 sara’ possibile mettersi in fila per tornare a pregare a San Pietro. Domani in tutta Italia si potra’ tornare a Messa, rispettando lo stretto protocollo che ha l’obiettivo di evitare contagi. Mascherine per tutti, gel igienizzante all’entrata, guanti monouso per i sacerdoti al momento della distribuzione della Comunione.

Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale. L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/o collaboratori che – indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento – favoriscono – si legge ancora – l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche”. Ed ancora: “Per favorire un accesso ordinato, durante il quale andra’ rispettata la distanza di sicurezza pari almeno 1,5 metro, si utilizzino, ove presenti, piu’ ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati all’entrata da quelli riservati all’uscita. Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso piu’ sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate”.

“Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine”. Cosi’ nell’allegato al dpcm, riguardo. il protocollo con la Conferenza Episcopale Italiana circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo”. “Venga ricordato ai fedeli  che non e’ consentito accedere al luogo della celebrazione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5 C”. “Venga altresi’ ricordato ai fedeli che non e’ consentito l’accesso al luogo della celebrazione a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti. Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente. Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti. I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Si abbia, inoltre, cura di favorire il ricambio dell’aria Al termine di ogni celebrazione, i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, cosi’ come gli stessi microfoni, vengano accuratamente disinfettati. Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa”. Inoltre “per favorire il rispetto delle norme di distanziamento e’ necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in presbiterio. Puo’ essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro. Tra i riti preparatori alla Comunione si continui a omettere lo scambio del segno della pace”. Infine: “La distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli”. “I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria. Per ragioni igienico-sanitarie, non e’ opportuno – si legge ancora.- che nei luoghi destinati ai fedeli siano presenti sussidi per i canti o di altro tipo. Le eventuali offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo. Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanza.

Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanziamento e all’uso di idonei dispositivi di protezione personale si applica anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica o inserite in essa: Battesimo, Matrimonio, Unzione degli infermi ed Esequie”. Infine: “Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina”. All’ingresso di ogni chiesa sara’ affisso un manifesto con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno mancare: – il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza dell’edificio; – il divieto di ingresso per chi presenta sintomi influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5 C o e’ stato in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti; – l’obbligo di rispettare sempre nell’accedere alla chiesa il mantenimento della distanza di sicurezza, l’osservanza di regole di igiene delle mani, l’uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una mascherina che copra naso e bocca”. Ultimi suggerimenti: “Ove il luogo di culto non e’ idoneo al rispetto delle indicazioni del presente Protocollo, l’Ordinario del luogo puo’ valutare la possibilita’ di celebrazioni all’aperto, assicurandone la dignita’ e il rispetto della normativa sanitaria. Si ricorda la dispensa dal precetto festivo per motivi di eta’ e di salute.Si favoriscano le trasmissioni delle celebrazioni in modalita’ streaming per la fruizione di chi non puo’ partecipare alla celebrazione eucaristica. Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta del 6 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente “Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo”.


Articolo pubblicato il giorno 17 Maggio 2020 - 19:02


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