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Cyberullismo, Falco (Corecom): ‘Cresce rischio adescamento, serve monitoraggio continuo su bulli e pedofili’

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Webinar di @scuolasenzabulli all’Istituto comprensivo “Nicolini – Di Giacomo” di Napoli
D’Amelio: “Promuovere rete istituzionale per combattere i fenomeni di bullismo e cyberbullismo”

Napoli. “I rischi connessi all’utilizzo delle nuove tecnologie sono purtroppo in aumento. Una conseguenza del lockdown ma non solo. Cresce la preoccupazione per gli adescamenti che vengono posti in essere attraverso il web e i social media. Spesso dietro i profili fake si nascondono pedofili e criminali. I ragazzi devono imparare a non fidarsi e, al primo dubbio, segnalare subito ai genitori e alla Polizia Postale tutto ciò che non va. Devono sapere che ci sono mezzi tecnologici in dotazione alle forze dell’ordine per assicurare alla giustizia chi si nasconde dietro una tastiera per delinquere”. Queste le parole di Domenico Falco, presidentedel Corecom Campania, rivolte agli studenti dell’istituto “Nicolini – Di Giacomo” di Napoli, protagonisti del webinar Didattica a distanza @scuolasenzabulli, coordinati dal professore Antonio Gryllos, referente bullismo e cyberbullismo dell’istituto.

“La campagna di prevenzione che abbiamo lanciato in collaborazione con Agcom e Consiglio regionale della Campania – ha proseguito il presidente Falco – ha lo scopo di offrire tutti gli strumenti utili ai ragazzi per identificare il pericolo e una rete istituzionale pronta a intervenire in loro aiuto”. Il tema della prevenzione è stato sottolineato nel videomessaggio che Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, ha inviato ai partecipanti del webinar: “Contro i fenomeni di bullismo e cyberbullismo facciamo squadra. Una rete unica composta dai ragazzi e dalle loro famiglie, i docenti, le istituzioni e le forze dell’ordine che intendiamo sostenere attraverso le campagne di prevenzione che abbiamo lanciato in tutta la regione coinvolgendo migliaia di studenti”.

Il coinvolgimento delle scuole è essenziale come affermato dalla dirigente scolastica dell’istituto Iolanda Manco: “Ringraziamo il Corecom per l’opportunità che ci ha offerto di poter partecipare con i nostri ragazzi a questa iniziativa. Sui temi del bullismo e del cyberbullismo siamo operativi da tempo e gli alunni hanno risposto positivamente a tutte le sollecitazioni. Sapere che c’è una rete istituzionale forte a nostro sostegno ci rende ancora più forti”.

Per Ivana Nasti, direttore del Servizio ispettivo Agcom: “Il cyberbullismo è una minaccia reale che preoccupa i giovani in modo serio. Per questa ragione è importante agire in termini di prevenzione per far acquisire ai ragazzi e alle loro famiglie tutti gli elementi caratteristici che identificano questi fenomeni, i comportamenti da tenere quando si riconoscono e la consapevolezza di come è possibile sconfiggerli. Contributi utili per seminare bene”.

@scuolasenzabulli si avvale anche del supporto del Rotary Napoli Angioino come confermato dal presidente il professor Nicola Pasquino: “Affianchiamo il Corecon, l’Agcom e le scuole nel difficile compito di contrastare questi fenomeni. Lo facciamo con grande entusiasmo convinti che con la prevenzione riusciremo a dare scacco ai bulli da tastiera”. Importante il contributo offerto dai professionisti intervenuti che hanno illustrato ai ragazzi gli aspetti tecnici che caratterizzano bullismo e cyberbullismo.

Giovanna D’Apolito, psicologa e psicoterapeuta ha descritto le dinamiche che regolano questo fenomeno: “Il bullismo nasce nel contesto della classe e, proprio per questo, può essere fermato nello stesso modo. Tacere oppure sorridere di fronte ai comportamenti del bullo significa spesso dargli una mano. Bisogna sottrarre terreno fertile alla violenza, isolando chi la pone in essere, aiutandolo a modificare il suo modo di relazionarsi con gli altri”.

L’avvocato penalista Valentina Varano ha, invece, posto l’accento sulle conseguenze di alcuni comportamenti: “La Polizia postale è in grado di rintracciare i cyberbulli in tempi brevissimi. Hanno strumenti grazie ai quali risalgono agli autori anche se si nascondono dietro profili falsi. Le conseguenze sono dure. Chi commette questi atti dovrà rispondere a un giudice che potrà disporre anche misure restrittive della libertà. Il miglior modo per rovinarsi il futuro”.


Articolo pubblicato il giorno 30 Maggio 2020 - 14:34



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