Un gruppo di italiani la scorsa settimana ce l’ha fatta, altri dovranno attendere per rientrare in Italia dalla Costa Rica. E non si sa quando e come si riuscira’ a concludere una vacanza che per l’emergenza Covid si e’ protratta ben oltre l’immaginabile. Le richieste di aiuto al ministero degli Esteri, attraverso l’ambasciata italiana, ci sono state, ma l’esito non e’ stato quello sperato. Voli riprotetti cancellati e rinviati negli ultimi due mesi, pochissimi posti disponibili e costi esorbitanti. Ma dopo il rientro di un gruppo di turisti giunto all’aeroporto di Malpensa con un volo della compagnia Neos, attraverso la mediazione dell’associazione Icosit, le richieste alla stessa organizzazione sono aumentate.
Del resto, chi era arrivato in Italia aveva lanciato un appello per chi e’ rimasto bloccato ancora. “Chi decide quali siano le priorita’? Da oltre due mesi siamo ‘prigionieri’ in Costa Rica – racconta un’altra italiana ancora in attesa di rientrare, Cinzia Di Capua di Anzio, in provincia di Roma – Siamo in condizioni esasperate, e non riusciamo a rimpatriare a causa dell’emergenza da Covid 19. Vorremmo rientrare in Italia. Ma poi continuamente ci cancellano i voli. Siamo al limite e ci troviamo vicino a San Jose’ dove siamo abbandonati. Ci sono solo pochissimi posti su un volo Neos che ci e’ stato indicato”. La richiesta di aiuto e’ stata subito girata alla Farnesina e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, perche’ riguarda un gruppo numeroso di persone bloccate dal lockdown internazionale dalla meta’ di marzo scorso. “Mai avremmo immaginato – sottolinea il presidente di Icosit, associazione specializzata nella sicurezza dei trasporti, Mimmo Ragozzino – che nel giro di poche ore dall’attivazione di due indirizzi di posta elettronica (rimpatrioxcovid19@icosit.org e repatriation4covid19@icosit.org) fossimo subissati di richieste di rimpatrio da parte di connazionali in enormi difficolta’, e non solo di carattere economico”.
Articolo pubblicato il giorno 20 Maggio 2020 - 15:23