Aumenta in America l’uso ospedaliero di anticoagulanti sui pazienti gravi colpiti da SARS-Cov-2. Di fronte al continuo emergere di dati che legano il Coronavirus a danni cardiocircolatori anche letali, il prestigioso Mount Sinai hospital di New York ha appena introdotto nuove linee-guida, che prevedono il trattamento standard con farmaci anticoagulanti per i malati. E’ infatti un nuovissimo studio condotto proprio al Mount Sinai su 2.700 pazienti ospedalizzati con il SARS-Cov-2 , ad aver evidenziato una netta diminuzione della mortalità tra i malati più gravi, sotto respiratore artificiale, sui quali erano stati usati farmaci anticoagulanti: il 63% di questi sono infatti sopravvissuti. Contro il 29% di pazienti nella stessa condizione, che non avevano però ricevuto gli anticoagulanti. Nessuna differenza in termini di mortalità – tra chi prendeva o meno anticoagulanti – è stata invece osservata tra i pazienti gravi, ma che non erano costretti all’uso di respiratori artificiali. Gli autori della ricerca pubblicata sul ‘Journal of the American College of Cardiology’, osservano che i dati sono significativi, ma vanno confermati da studi più ampi.
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