“Da più parti si rileva, giustamente, l’eroismo e l’abnegazione del personale sanitario nella lotta per fronteggiare l’epidemia da Covid-19. Sono protagonisti indiscussi tutti i professionisti sanitari a vario titolo impegnati a svolgere le precipue mansioni derivanti dai rispettivi ruoli e competenze professionali. Medici ed infermieri primi fra tutti.Tuttavia, vi è una colpevole lacuna nei confronti del ruolo svolto dai Biologi che operano all’interno del Sistema Sanitario Nazionale e negli altri enti anch’essi coinvolti nella quotidiana lotta al morbo virale. Sono professionisti impegnati nella determinazione dei tamponi e delle analisi sierologiche su pazienti infetti e, quindi, tra le categorie più esposte a fattori di rischio. Purtroppo la discriminazione nei confronti dei biologi si manifesta anche dal punto di vista retributivo, essendo stati, questi ultimi, esclusi dai benefici economici previsti solo per alcune categorie professionali, tecnici di laboratorio compresi, all’interno del Decreto Cura Italia. Approssimandosi il Governo a rinnovare l’efficacia del provvedimento legislativo, faccio appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, ai presidenti delle commissioni Sanità di Camera e Senato ed a tutti i gruppi parlamentari affinché inseriscano anche i biologi nelle categorie beneficiarie dei contributi previsti per gli operatori sanitari, evitando il paradosso che venga negata a coloro che assumono la responsabilità professionale di eseguire test analitici, di non ricevere la premialità, invece prevista per i tecnici addetti allo stesso comparto di laboratorio”.
Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi)
Articolo pubblicato il giorno 5 Maggio 2020 - 13:13