In seguito alle denunce sugli sversamenti nel fiume Sarno sono partiti i controlli, ad opera dei carabinieri del NOE di Salerno, nei confronti delle aziende attività commerciali, opifici e strutture private che si trovano a ridosso del corso d’acqua.
Grazie a questi controlli sono stati riscontrati numerosi illeciti ambientali e 12 persone, che gestisco impianti ed attività a Siano, Polla, Cava dei Tirreni, Sarno, Casal Velino, Scafati ed Angri, sono state denunciate. Intanto da mercoledì sera l’Arpac, la capitaneria di Porto, la polizia locale e i Noe stanno verificando cosa sia successo a Castel Volturno con uno sversamento straordinario di liquami.
“Finalmente sono partite le denunce, noi abbiamo anche inviato una nota alla procura della Repubblica su questa nuova impennata di inquinamento in particolare delle nostre acque, non solo devono essere individuati tutti coloro che sversano rifiuti e materiali in maniera illecita ma per loro si deve prevedere il reato di disastro ambientale. Ora bisogna proseguire in questa direzione, non si deve mollare di un centimetro, occorre fare la guerra ai criminali che inquinano il nostro territorio ed avvelenano i cittadini. Dall’esperienza del lockdown abbiamo imparato che basta poco per far si che la natura si possa riprendere i propri spazi e possa ritornare al suo antico splendore, per cui dobbiamo fare in modo che ciò accada, denunciando gli eco-criminali e progettando un sistema economico eco-compatibile. Molti percettori del reddito di cittadinanza ci hanno contattato perchè vorrebbero essere utili e si sono resi disponibili a svolgere attività di “sentinelle ambientali” in difesa del territorio. Sarebbe un modo intelligente di utilizzare queste risorse umane”. – ha dichiarato Il Consigliere Regionale del sole che ride Francesco Emilio Borrelli.
“Nella zona del casertano dove è apparsa la chiazza marrone ci sono diversi allevamenti di bufale per cui il liquame che è stato sversato si potrete trattare molto probabilmente di refluii zootecnici ma potrebbe esserci anche altro. Ci sono che tante abitazioni abusive nella stessa zona e quindi anche liquami provenienti dai pozzi neri avrebbero potuto unirsi a questi sversamenti. Chiediamo dei test del Dna per verificare se vi sia o meno presenza di escrementi di origine umana, così potremmo avere ben chiara la situazione ed agire di conseguenza. In ogni caso chiediamo che siano effettuati controlli continui e serrati per stanare i criminali che sversano i rifiuti e gli scarti produttivi in modo illegale, vanno effettuate delle verifiche su tutte le aziende che hanno riaperto dal 4 maggio. E’ ora di difendere con tutte le nostra forze la nostra terra da chi la sta avvelenando.” ha aggiunto il prof. Vincenzo Peretti, docente di zootecnica generale e miglioramento genetico del dipartimento di Medicina veterinaria e produzioni animali dell’Università Federico II di Napoli.
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