Chiuso in nottata l’accordo politico sulla regolarizzazione dei lavoratori immigrati che, insieme alla messa a punto delle misure economiche da 55 miliardi di euro, spiana finalmente la strada all’approvazione in giornata del decreto rilancio.
Nella tarda serata di ieri è arrivata la notizia da Palazzo Chigi della quadra trovata sul tema dei migranti, poi confermata dallo stesso capo politico del Movimento Cinque Stelle, Vito Crimi, per il quale “sul tema dei lavoratori stagionali, colf e badanti è stato raggiunto un accordo che ritengo soddisfacente, frutto di un testo modificato e migliorato rispetto a quello di domenica scorsa, che accoglie nostre esplicite richieste e mette al centro il lavoro regolare”. Il testo quindi entrerà nel decreto, come chiesto da IV, Pd e Leu, con una stretta sulla possibilità di regolarizzare lavoratori per i datori di lavoro che hanno subito condanne per reati connessi al caporalato, allo sfruttamento della prostituzione o all’immigrazione clandestina
. Sul fronte delle misure economiche, il Ministero dell’economia ha confermato che “tutti i nodi sono stati sciolti” smentendo problemi di copertura per le misure sul lavoro. In nottata è proseguito il lavoro di limatura delle norme metre tutti i capitoli di spesa sono stati definiti. Tra questi i principali restano quello della proroga della cassa integrazione, che impegnerà circa 10 miliardi di euro, e quello del pagamenti dei debiti degli enti locali per 12 miliardi. Consistenti le risorse anche per il bonus autonomi comfermato a 600 euro per aprile e che salirà a 100 euro a maggio. Per questo serviranno 4 miliardi. 5 miliardi andranno al capitolo sanotà, 6 per i contributi a fondo perduto alle picole imprese, 4 per lo stop alla rata di giugno dell’Irap e due miliardi come contributo per gli investimenti necessarti all’adeguamento delle norme anti-covid.
Articolo pubblicato il giorno 13 Maggio 2020 - 06:15