In un primo maggio inusuale, trasferito come altri online per via delle misure restrittive anti-contagio da Covid-19. Le maestranze napoletane fanno il punto intorno alla vertenza che coinvolge 420 dipendenti, incontrando, virtualmente, persone che le hanno accompagnate, finora, nel loro cammino.
Nel lungo live, diversi gli ospiti di Vincenzo Accurso e Luciano Doria della Rsu aziendale, tutti concordi nel dire che “la lotta dei lavoratori della Whirlpool di Napoli e’ una lotta di tutti”. L’assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Monica Buonanno, ribadendo ai lavoratori che “saremo sempre dalla vostra parte”, evidenzia che “la Whirlpool rappresenta, innanzitutto, un presidio di legalita'”. L’assessore regionale al Lavoro, Sonia Palmeri, rammentando l’impegno della giunta De Luca nella lotta al coronavirus, sottolinea di essere “i primi a voler essere orgogliosi, verso il resto del mondo, a portare avanti una regione in cui ci sia una fioritura economica importante che si riflette in livelli occupazionali importanti”. Quanto alla vertenza degli operai della multinazionale, invece, chiarisce che “non possiamo agire in assenza dell’azienda. Noi possiamo trovare risorse e voi ci mettete tutto l’impegno, ma la seggiola dell’impresa non puo’ rimanere vuota”. Tra gli obiettivi delle rappresentanze sindacali, quella di riattivare, quanto prima, la vertenza. E “lo faremo con i nostri segretari e, soprattutto, insieme alle istituzioni locali. Con l’aiuto della Regione, penso che possiamo ottenere qualcosa”, dice Vittorio De Piano (Rsu). E’ necessario, per loro, scongiurare la chiusura prevista il 31 ottobre prossimo.
Il segretario generale della Fiom Cgil di Napoli, Rosario Rappa, “il Primo Maggio e’ sempre stato festa e lotta”. “Non e’ vero – ragiona – che siamo sull’orlo del burrone, che stiamo per morire, che il 31 ottobre chissa’ cosa succede. Non diamoci scadenze perche’ il 31 ottobre, qualunque cosa succeda, siete dipendenti di Whirlpool e in Italia c’e’ una legge che e’ stata reintrodotta secondo la quale, se un’azienda decide di chiudere, si attiva lo strumento della cassa integrazione che mantiene il rapporto e la titolarita’ dell’azienda”. Secondo il segretario della Uilm Campania, Antonello Accurso, “sara’ certo che dopo l’emergenza sanitaria avremo un’emergenza economica. Dovremo capire quanto sara’ forte l’impatto”. Come sindacati, “stiamo chiedendo che gli aiuti economici siano legati ad un patto di desistenza o di resistenza, nel quale chi prende i soldi, non puo’ pensare che dopo qualche mese dice di avere i problemi gia’ da prima e di scaricarli sulle difficolta’ occupazionali”. “I soldi che arriveranno – aggiunge – devono essere usati per rimettere in piedi tutti, non dovra’ esserci qualcuno che si salva e qualcun altro no”. Il segretario generale della Fim Cisl Napoli, Biagio Trapani, si dice convinto che “oggi si riscopre il valore del sindacato perche’ si sta capendo quanto sia importante tenere in vita il metalmeccanico e il manifatturiero per il Pil italiano”. Ribadisce, inoltre, che “non permetteremo che lo stabilimento di Napoli verra’ chiuso con una dichiarazione stampa da chicchessia” e che “le multinazionali non possono fare razzia nei territori e poi andare via”.
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