L’amministratore delegato della Casa di Cura “Santa Maria del Pozzo” di Somma Vesuviana, avvocato Sergio Terracciano, interviene sui recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto la struttura. Di seguito la lettera alle testate giornalistiche:
“La Casa di Cura Santa Maria del Pozzo respinge completamente le false insinuazioni e le errate informazioni relative alle condizioni di salute dei nostri degenti, poi ricoverati presso il centro covid di Boscotrecase.Si precisa che la struttura è tra le pochissime, in Regione Campania, ad essere dotata di specialità medica, vulnologica e chirurgica dedicata esclusivamente al trattamento delle lesioni da decubito, con le quali purtroppo molti nostri pazienti arrivano già dalle precedenti degenze ospedaliere, spesso rianimazioni e terapie intensive, e quindi in condizioni di enorme gravità clinica.
Le prove relative alle condizioni cliniche gravi, comprensive di gravi lesioni da decubito già presenti prima del ricovero presso la struttura, sono ufficialmente e legalmente presenti nelle documentazioni in nostro possesso e sono a disposizione di chiunque, tra giornalisti e operatori della comunicazione, le voglia consultare, ovviamente nel massimo rispetto delle regole sulla privacy.Inoltre, le gravissime calunnie relative al lavoro dei nostri operatori sanitari, relative ad un presunto “abbandono e scarsa igiene dei pazienti” sono completamente infondate, in quanto la clinica ha ben 420 dipendenti, dei quali circa il 90% è esclusivamente dedicato alla assistenza quotidiana e qualificata dei nostri pazienti.
Di tali nostri operatori sanitari siamo davvero molto orgogliosi: si tratta di professionisti molto competenti, grazie anche ai continui corsi di formazione periodicamente da essi effettuati, ma soprattutto dotati di una grande umanità, che ripongono sempre nel loro modo di lavorare.Aggiungiamo, infine, che la clinica viene assiduamente controllata nel suo operato dai funzionari competenti della nostra Asl.Attendiamo quindi che tutte le competenti autorità, sanitarie e giudiziarie, svolgano le indagini che ritengono più opportune, riservandoci, nel mentre, di tutelare la nostra immagine di grande serietà e grande professionalità, ufficialmente riconosciute dalle istituzioni sanitarie di tutta la regione.Ciò sarà fatto in ogni sede competente e con ogni possibile azione, compresa quella risarcitoria del danno”.
Articolo pubblicato il giorno 26 Aprile 2020 - 12:31