Le prime ordinazioni via telefono sono iniziate ad arrivare pochi minuti dopo l’orario d’apertura. A Salerno in tanti hanno ‘festeggiato’ cosi’ l’inizio della fase 2 e la conseguente riapertura delle pizzerie. I titolari dei locali, dopo quasi due mesi di chiusura forzata, hanno potuto riprendere la propria attivita’, seppur soltanto per l’asporto. Regole rigide e massima attenzione a tutte le fasi, dalla preparazione alla consegna della pizza. I pizzaioli, anche davanti al forno, hanno dovuto indossare tutti i dispositivi di protezione previsti dall’ordinanza regionale, mentre i titolari hanno istruito alla lettera i loro porta pizze, al fine di evitare qualsiasi tipo di contatto con i clienti al momento della consegna.
In tanti, pero’, proprio per la rigidita’ delle norme hanno preferito non aprire, almeno in questa prima fase. Confesercenti Salerno stima che il 60-70% delle attivita’ abbia preferito tenere chiusa la serranda. Ed e’ anche per questo che oggi ha lanciato un appello affinche’ vi sia meno burocrazia. “Un eccesso di norme ma soprattutto un sovrapporsi di normative potrebbero scoraggiare e ridurre gli impatti su una ripresa ed una ripartenza coesa e decisa addirittura determinare la morte di decine di piccole e micro imprese familiari”, il messaggio di Confesercenti Salerno.
Articolo pubblicato il giorno 27 Aprile 2020 - 21:33