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Processo da Remoto, 250 magistrati davanti a pc e tablet in tutta Italia per discuterne insieme

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Il processo da remoto governato dalle nuove tecnologie della comunicazione sarà al centro del dibattito di 250 magistrati italiani che nel pomeriggio di giovedì 30 aprile si riuniranno davanti a computer e tablet per un incontro telematico – virtuale organizzato da Magistratura Democratica.

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Alle 16,00 del 30 aprile, i partecipanti alla discussione si collegheranno tra loro grazie alla piattaforma Microsoft Teams e daranno vita a un confronto nazionale su quello che è diventato uno dei temi centrali dell’amministrazione della giustizia a causa della crisi Covid -19, da quando cioè, per contrastare ogni possibilità di diffusione del contagio, anche i tribunali hanno sperimentato le udienze virtuali, svolte con la partecipazione di giudici, avvocati, e imputati in collegamento telematico.

Per la prima volta dall’inizio della crisi i magistrati metteranno a confronto le loro esperienze in un incontro nazionale.

Sul processo da remoto la discussione è molto viva e ha espresso finora diverse posizioni e a tutte queste posizioni il convegno di Magistratura Democratica darà la possibilità di esprimersi liberamente.

Coordinato dal Pubblico Ministero della Procura di Reggio Calabria STEFANO MUSOLINO, l’incontro entrerà subito nel vivo delle udienze da remoto nel processo penale con gli interventi di ELISABETTA CANEVINI (Tribunale Milano) e PIERGIORGIO MOROSINI (Tribunale Palermo).

GAETANO RUTA , della Procura della Repubblica di Milano, parlerà quindi delle esperienze di virtualizzazione del processo negli altri paesi e ponendo un problema centrale: c’è un nucleo irrinunciabile di attività che pretende la fisicità dell’udienza? La sua smaterializzazione potrà essere la regola o l’eccezione? In quali casi l’oralità non è un valore irrinunciabile? In quali casi la fisicità del rapporto e/o dell’attività processuale non è un valore irrinunciabile?

ADRIANO SCUDERI (Procura Milano) e STEFANO PESCI (Procura Roma) affronteranno le questioni relative alla digitalizzazione dei fascicoli processuali oggi già operativa con il sistema TIAP (Trattamento Informatico Atti Processuali), esaminandone le caratteristiche del sistema, per verificarne la funzionalità alla luce delle esperienze degli uffici giudiziari.

PASQUALE LICCARDO (Tribunale Modena) ed ENRICO CONSOLANDI (Tribunale Brescia) discuteranno infine dei diversi sistemi oggi a disposizione per implementare il processo da remoto, come sceglierli, con quali standard di sicurezza.

Tra gli interventi già programmati quelli di CLAUDIO CASTELLI (Corte d’Appello Brescia), ELISABETTA CESQUI (Procura Generale Corte di Cassazione), SERGIO SOTTANI (Procura Generale Ancona), LUCIA LOTTI (Procura Roma).

Quello di giovedì 30 non è il solo appuntamento organizzato da Magistratura Democratica. La discussione sul processo da remoto proseguirà venerdì 8 maggio e sarà dedicata al Processo Civile. Anche in questo incontro verranno esaminate le esperienze di numerosi uffici di giustizia civile italiani, dalla trattazione dell’udienza alle procedure di conciliazione tra le parti.

“La tecnologia pone oggi alla giurisdizione sfide complesse”, ha dichiarato MARIAROSARIA GUGLIEMI , Segretaria generale di Magistratura democratica. “E il confronto è essenziale per essere pronti a raccogliere queste sfide: non disperdere le esperienze positive, investire su soluzioni innovative per un recupero di efficienza e qualità del nostro lavoro, con la consapevolezza del modo in cui possono incidere sulla giurisdizione e i suoi valori, sulla cultura del giudice, e sul suo modo di approcciare il lavoro”.


Articolo pubblicato il giorno 29 Aprile 2020 - 12:10



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