E stato emesso nella notte un provvedimento di fermo nei confronti del figlio del pensionato napoletano 68enne ucciso ieri a coltellate nella sua abitazione nel quartiere San Salvario a Torino. L’uomo, rintracciato dai carabinieri nei pressi di piazza Vittorio si è avvalso della facoltà di non rispondere ma gli elementi acquisiti dagli investigatori dell’Arma, tra i quali anche il ritrovamento addosso del telefono del padre, hanno consentito al magistrato di disporne la traduzione in carcere. Le indagini dei carabinieri ora proseguono per chiarire il movente, anche se alla base del gesto risulterebbero da tempo incomprensioni e litigi familiari.
La vittima sarà sottoposta ad autopsia per chiarire quante coltellate gli siano state inferte alla schiena, che da un primo esame esterno sembrerebbero due, nonché l’orario del decesso che potrebbe essere avvenuto già in tarda mattinata. Saranno altresì inviati al Ris il coltello con la lama di 20 cm insanguinato rinvenuto nel lavello della cucina e i vestiti indossati dal figlio quando è stato rintracciato per evidenziarne eventuali tracce ematiche. A scoprire il corpo del pensionato è stata una delle figlie che si è recata a casa perché preoccupata dal fatto che il papà non rispondeva alle sue chiamate. Il figlio, che conviveva con la vittima, quando si è accorto di essere stato rintracciato dai carabinieri poco distante della chiesa Gran Madre ha tentato di cambiare strada ma è stato immediatamente fermato.
Articolo pubblicato il giorno 22 Aprile 2020 - 11:56