Era un poliziotto, un tutore della Legge, ma anche un artista Pasquale Apicella, l’agente scelto della Polizia di Stato, 37 anni compiuti lo scorso 13 aprile, appena due settimane fa, morto la scorsa notte dopo essere stato investito da due ladri in fuga. Amava i tatuaggi ed era un tatuatore bravissimo. Sul suo profilo Fb, che conta 90 follower, ci sono parecchie mentre è all’opera e foto delle sue creazioni. In un post pubblicato lo scorso 10 marzo sul suo profilo scriveva: “Solo una cosa positiva ha portato questo virus, quello di poterti godere un po’ la famiglia…”. Lino, originario di Marano, come lo chiamavano parenti e amici, lascia due figli piccoli, uno di sei anni compiuti lo scorso 12 gennaio, l’altra, una femminuccia nata lo scorso 10 gennaio. Fino allo scorso dicembre ha lavorato a Roma, poi ha deciso di tornare nella sua città natale ed era in forza al commissariato di Secondigliano. La sua famiglia è molto nota proprio nel quartiere dove una cugina gestisce una popolare radio web.
Nel frattempo è stato dimesso dall’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era stato portato nella notte dopo il violentissimo incidente costato la vita a Pasquale Apicella, il collega che sedeva accanto a lui. Salvatore Colucci, assistente capo coordinatore, è sotto choc ma in buone condizioni di salute.
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