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Napoli. Buon 25 aprile con l’Epitaffio di Sicilo: ‘A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano’

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Cece, Bastianini e Sommese celebrano la Liberazione con una rivisitazione per chitarra, voce e clarinetto del più antico brano musicale completo. Libertà, jazz, immagine e Mediterraneo in una operazione suggestiva
L’Epitaffio di Sicilo: il 25 aprile di tre giovani creativi in quarantena

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“Finché vivi, mostrati al mondo,
non affliggerti per niente:
la vita dura poco.
Il tempo esige infine il suo tributo”.

Sono le parole dell’Epitaffio di Sicilo, un documento dell’antica Grecia considerato il più antico brano musicale completo di cui abbiamo traccia, che rivive, in occasione della Festa della Liberazione, nella rilettura di Antonio Cece e Ludovica Bastianini. La giovane coppia creativa napoletana – chitarrista lui, fotografa e artista visiva lei – rivisita il frammento in tempo di Covid19, collaborando con l’amico e collega clarinettista Nico Sommese, dando un messaggio di speranza e forza nel giorno del 25 aprile: “Questo brano tocca corde profonde, soprattutto in questo momento così duro per tutti, nella solitudine, nella paura e nella distanza dai propri cari. Non é facile comprendere fino in fondo il valore di queste parole così antiche, cerchiamo di vivere la quarantena come un’occasione unica per osservare meglio la nostra realtà nonostante il dolore, per sentirci più vicini alle persone che amiamo e a chi sta combattendo contro la malattia. Non potevamo trovare occasione migliore che la Festa della Liberazione per condividere questo pensiero”.

Cece, Bastianini e Sommese affrontano con sensibilità la più antica composizione completa giunta a noi dal mondo greco. Come dichiarano, “è un testo accompagnato da una melodia in otto misure, scolpite su una stele funeraria di marmo: è il canto di un padre per il figlio morto. Parole ancestrali, tanto semplici quanto universali. Risalgono al I o II secolo a.C. e invitano a mostrarci al mondo autentici, finché siamo vivi”.

Ludovica Bastianini combina il linguaggio della fotografia con tecniche miste come la pittura, il cucito, il collage, l’illustrazione per l’infanzia, il cartone animato. La sua ricerca si concentra sulla manipolazione diretta delle immagini e su come questa possa contribuire alla nostra comprensione della realtà. Antonio Cece è uno dei più attivi chitarristi e compositori del nuovo panorama musicale napoletano, ha fondato gli Swunk, collabora con Scatt Gatt Orchestra, Maldestro, Simone Spirito e sta lavorando al suo debutto solista che uscirà a settembre.

Antonio Cece – chitarra, registrazioni e missaggio
Nico Sommese – clarinetto
Ludovica Bastianini – voce, animazione


Articolo pubblicato il giorno 25 Aprile 2020 - 18:12

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