Maddaloni. Rimessaggio di veicoli commerciali e distributore di carburante abusivi: scatta il sequestro della Guardia di Finanza. L’area sottoposta a sequestro, di circa 6mila metri quadrati, è a Maddaloni ed era adibita a rimessaggio per veicoli commerciali e utilizzata anche per lo stoccaggio illegale di rifiuti pericolosi.
I finanzieri di Marcianise hanno eseguito l’accesso presso l’attività nell’ambito dei servizi di controllo del territorio predisposti a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid 19, al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni previste dai decreti del Governo da parte delle attività commerciali, produttive e industriali. L’area ispezionata è risultata gestita abusivamente come autorimessa di mezzi pesanti e al suo interno erano state collocate anche due cisterne di carburante, messe in opera in assenza di licenza di esercizio e certificazione di prevenzione incendi, che erano collegate a due colonnine con relative pistole erogatrici e contenevano circa 6.000 litri di gasolio di provenienza illecita.
Sulla stessa area erano state, poi, ammassate oltre 800 tonnellate di rifiuti pericolosi, perlopiù carcasse di veicoli commerciali, macchine industriali, pneumatici, rottami ferrosi e materiale plastico, smaltiti senza il rispetto di qualsivoglia norma in materia ambientale. Inoltre, molti dei rifiuti pericolosi stoccati si trovavano a diretto contatto con il terreno rilasciando evidenti percolazioni nel sottosuolo, con il concreto rischio di compromissione delle falde acquifere sottostanti.
Il responsabile dell’area, che non è stato in grado di fornire alcuna documentazione giustificatrice relativamente al materiale presente e al prodotto energetico rinvenuto, è stato quindi denunciato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per i reati di sottrazione al pagamento dell’accisa su prodotti energetici e gestione non autorizzata di rifiuti e ora rischia fino a cinque anni di reclusione. Come da prassi, le Fiamme Gialle eseguiranno ulteriori approfondimenti per ricostruire la reale provenienza e il quantitativo esatto di gasolio importato nel corso del tempo in completa evasione d’imposta.
Articolo pubblicato il giorno 20 Aprile 2020 - 18:13