I requisiti per l’ottenimento del bonus una tantum, previsto dal piano socio-economico della Regione Campania a beneficio di avvocati e praticanti avvocati, esclude dall’erogazione una percentuale significativa di professionisti. E’ oggettivamente del tutto iniqua e contraria alle finalità del sostegno regionale sostenere avvocati e praticanti che non abbiano un reddito superiore a 35mila euro, nella parte in cui non consente di ottenere il beneficio nel caso di iscrizione ad altra Cassa previdenziale oltre quella forense. Così come non è pensabile che siano esclusi avvocati dipendenti a tempo determinato di scuole pubbliche o private e in un periodo antecedente alla presentazione della domanda”. E’ quanto denuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Cirillo, che sulla questione ha inviato una lettera al presidente della giunta regionale.
“Tanto per fare un esempio emblematico, saranno escluse dalla misura donne e madri che hanno effettuato supplenza scolastiche ma che, sommando questo reddito a quello della libera professione, non hanno raggiunto i 35mila euro. O chi ha effettuato un qualunque altro tipo di lavoro subordinato che abbia richiesto l’iscrizione temporanea all’Inps, oltre a quella forense. Limitazioni che chiediamo di rivedere, in quanto all’origine di ingiuste esclusioni”.
Articolo pubblicato il giorno 24 Aprile 2020 - 19:41