E’ elevato il numero di operatori sanitari infettati al P.O. Umberto I di Nocera, un numero spropositato che non ha eguali in nessuna altra Asl di Salerno. A metterlo nero su bianco Biagio Tomasco, segretario territoriale NurSind Salerno e Erika Sabbatino, segretaria aziendale del PO di Nocera.Perché proprio al presidio ospedaliero di Nocera questo numero di operatori sanitari positivi? Quali errori, se ce ne sono stati, sono stati commessi? Nella nota inviata dal NurSind Salerno al Direttore Generale, i rappresentati evidenziano una serie di criticità che hanno portato alla situazione attuale, che già erano state rese note senza successo.
Il contagio su più livelli, stante anche la peculiare conformazione del presidio stesso, anziché dividere i pazienti COVID 19 da quelli non COVID, così come chiaramente indicato dalle Linee Guida Ministeriale del 25 marzo 2020;
Non è stato precluso tempestivamente l’accesso alle unità di degenza ai parenti dei visitatori, che in tal modo hanno provocato una promiscuità di persone in ambienti già di per sé a rischio infettivo;
Si è proceduto alla chiusura di malattie infettive, senza provvedere allo spostamento del personale ivi operante presso il PO di Scafati, riallocandolo invece in altre UU.OO. del presidio, depauperando in tal modo la forza lavoro del PO di Scafati e riducendo la rotazione del personale operante nei reparti COVID;
I locali della ex malattie infettive sono stati adibiti ad una sorta di camere d’attesa per i pazienti giunti in PS e in attesa di responso del tampone per COVID 19, l’assistenza a detti pazienti viene garantita da personale già operante in PS in regime di lavoro straordinario, elevando il potenziale rischio di contagio da parte degli stessi che sono sottoposti a turni aggiuntivi, nel mentre sarebbe risultato più logico, in forza del mancato riallocamento del personale di malattie infettive presso Scafati, che fossero questi ultimi ad occuparsi dei pazienti in attesa. Riteniamo che questa Direzione abbia fallito nella sua missione quella di garantire sicurezza tanto ai lavoratori quanto all’utenza, cosa per la quale se ne chiede l’immediato commissariamento, con conseguenziale costituzione di una task force coordinata da personalità scientifiche di rilievo assoluto”, concludono i due sindacalisti.
Articolo pubblicato il giorno 19 Aprile 2020 - 21:32