FCA ci ha comunicato l’intenzione di riprendere a partire da lunedì l’attività produttiva in Sevel, avvalendosi della procedura di autorizzazione prefettizia peraltro già percorsa da molte altre imprese. Abbiamo quindi chiesto di svolgere subito gli incontri di fabbrica necessari a verificare la puntuale applicazione delle misure di sicurezza concordate con l’accordo del 9 aprile. Ma esortiamo il Governo a dare una risposta chiara e univoca a livello centrale”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.
“La riapertura di Sevel – spiega Ficco – comporta anche il riavvio di reparti a Mirafiori, Cassino, Pomigliano e Termoli, che svolgono una serie di lavorazioni connesse, nonché di un vastissimo indotto; inoltre a Mirafiori saranno effettuate alcune preserie della 500 elettrica, ma ciò avverrà nell’ambito di quella attività di ricerca e sviluppo che rientra nei codici ateco. Si tratta di realtà dislocate su regioni diverse e, non fosse altro che per scongiurare la possibilità di pronunce diverse, sarebbe opportuno che il Governo si pronunciasse centralmente. La domanda di FCA verte sulla strategicità di Sevel, requisito in base al quale altri hanno già ottenuto l’autorizzazione”.
“La fase 2 sta di fatto partendo – conclude Ficco – con le richieste di autorizzazione sempre più numerose ai prefetti. È essenziale però che avvenga in modo graduale e soprattutto in piena sicurezza sia all’interno dei luoghi di lavoro sia nell’ambiente circostante, in particolare nei mezzi pubblici che devono essere adeguati. Come sindacato stiamo facendo la nostra parte con accordi che vanno oltre le prescrizioni minime legali e proprio l’accordo con FCA per la sua completezza costituisce un punto di riferimento. Dobbiamo riuscire a coniugare con estremo rigore sicurezza e lavoro, solo così potremo scongiurare il rischio di catastrofe sia sanitaria sia economica”.
Articolo pubblicato il giorno 21 Aprile 2020 - 20:37