“Nella Fase 2 bisogna agire secondo il criterio del ‘try and learn’: si fanno dei passetti avanti, si misurano gli effetti, si dà il via libera alle mosse successive”. Cosi’ in un’intervista a Repubblica il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che ricorda che “siamo ancora nel periodo epidemico e che viviamo una situazione eccezionale”. Per questo i centri estivi non riaprono: “Ad oggi non ci sono le condizioni per pensare di riaprirli quest’estate. Poi vediamo come evolvono i dati” dice. E sulle scuole spiega che anche se i bambini “sono colpiti meno, comunque i casi ci sono e contribuiscono alla circolazione del virus”. Sulla riapertura a settembre aggiunge: “Anche per questo dobbiamo vedere come evolve la circolazione del virus. Stiamo seguendo un modello simile a un puzzle, con tante tessere. Via via che ne inseriamo di nuove va trovato l’equilibrio rispetto al rischio di altri casi, prima di aggiungerne altre. Adesso è presto per dire quale sarà la situazione a settembre”.
Ora, spiega ancora il presidente dll’Iss, si segue la “logica dei piccoli passi” che “esclude spostamenti” da Regione a Regione, tranne che per motivi di lavoro, e in relazione alle prime riaperture del 4 maggio, sottolinea: “Quando parlavamo delle chiusure, dicevamo che ci volevano almeno 15-20 giorni per valutarne gli effetti. La stessa cosa vale quando si riapre, del resto le modalità con le quali si diffonde il virus sono sempre le stesse. Se si decidono troppe riaperture insieme e tornano ad esserci molti casi non si capisce dove si è sbagliato e bisogna richiudere tutto. Meglio procedere un pezzo alla volta, senza scordarci che siamo il Paese pilota perché in Occidente nessuno ha affrontato questi problemi prima di noi”. Sul rischio di una seconda ondata in autunno, ribadisce: “In termini teorici potremmo averla anche tra un mese, se prendiamo sotto gamba le misure. Da autunno inizierà una nuova stagione influenzale e circoleranno altri virus con sintomatologia simile. Il brutto tempo farà stare le persone in luoghi confinati, aumentando i rischi. Andrà intanto fatta una campagna di vaccinazione molto efficace contro influenza ed altre patologie, per evitare che questa malattia si confonda con quella da coronavirus. Bisognerà essere attenti ma conto sul fatto che dopo tanti mesi determinate abitudini, come lavarsi le mani, mettere la mascherina, rispettare la distanza di sicurezza, si siano consolidate”, conclude.
Articolo pubblicato il giorno 27 Aprile 2020 - 08:41