Ultimi due appuntamenti con “Ethnos Italia – dialoghi musicali per un contagio popolare”, la rassegna di incontri e concerti online promossa dal festival Ethnos, giunto quest’anno alla XXV edizione.
Martedì 28 aprile alle 21 il Duo Bottasso – ovvero i fratelli Nicolò e Simone Bottasso – autori di due tra i più interessanti lavori indipendenti usciti negli ultimi anni in ambito world music (“Crescendo” del 2014 e “Biserta e altre storie” del 2018) saranno i protagonisti del dialogo musicale in diretta sulla pagina facebook del festival partenopeo.
Giovedì 30 aprile ore 21 la chiusura con il musicista e sciamano del Togo, Arsene Duevi. Cantautore, etnomusicologo, polistrumentista (bassista, percussionista e chitarrista), Duevi canta in lingua Ewè, Italiano e Francese alternando rivisitazioni afro di brani di Fabrizio De Andrè e Boris Vian a brani originali con un preciso messaggio che arriva diretto dal sud del mondo: scegli la vita, non farti usare dai soldi, non darti per vinto, lasciati abbracciare, alzati, canta e fai sentire la tua voce in un mare di voci. Haya in Ewè significa “gioisci” ed è il suo nuovo emozionante Inno alla Vita.
Ethnos Italia è un’idea coraggiosa che va oltre quel concetto che vede la musica come sola occasione di divertimento. L’idea del direttore artistico Gigi Di Luca in questo particolare momento storico e sociale dettato dall’emergenza da covid-19 ed in occasione dei 25 anni del festival Ethnos è quella di dedicare alla musica popolare e folk italiana appuntamenti con artisti e musicisti per una rete di dialoghi e incontri, unendo simbolicamente le diverse regioni italiane. Ad inaugurare la rassegna lo scorso 14 aprile è stato il compositore, etnomusicologo e virtuoso dell’organetto Ambrogio Sparagna. A seguire si sono alternati musicisti e artisti di diversa estrazione, dal girot maliano Baba Sissoko al gruppo Cafè Loti (Stefano Saletti, Nando Citarella, Pejman Tadayon), dalla cantante pugliese Maria Mazzotta (Canzoniere Grecanico Salentino) al siciliano Mario Crispi (Agricantus) alla cantante sarda Elena Ledda.
“Il consenso appassionato del pubblico che da casa segue le nostre dirette streaming ci dice che è ritornato il tempo per la conoscenza, il tempo degli approfondimenti, della lentezza, delle emozioni e dell’umano” sottolinea Gigi Di Luca. “I dialoghi musicali per un contagio popolare, con artisti dal Piemonte, Lazio, Sicilia,Puglia, Sardegna, Lombardia, Calabria, Campania, e musicisti che vivono in Italia ma originari del Mali, Iran, Togo sono la volontà del Festival Ethnos, che con questa iniziativa unisce simbolicamente l’Italia della musica popolare”.
Nato nel 1995 con l’intento di recuperare le arcaiche tradizioni dell’area vesuviana, il Festival Ethnos anno dopo anno ha allargato il suo raggio d’azione diventando uno dei maggiori osservatori di musica etnica e uno tra i festival di world music più importanti e attesi d’Italia. Tra gli artisti ospitati in questi vent’anni ricordiamo Miriam Makeba, Gilberto Gil, Mercedes Sosa, Rokia Traorè, Ryūichi Sakamoto, Khaled, Dulce Pontes, Buena Vista Social Club, The Cheftains, Bombino, Oumou Sangaré, Fatumata Diawara. Oltre a grandi nomi del panorama musicale italiano come Ivano Fossati, Angelo Branduardi, Enzo Avitabile, Vinicio Capossela, Teresa De Sio, Mauro Pagani, Eugenio Bennato, Elena Ledda, Moni Ovadia, Nuova Compagnia di Canto Popolare, solo per citarne alcuni.
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