Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge con il “pacchetto scuola”, presentato dal ministro Lucia Azzolina, con le misure per la conclusione dell’anno scolastico, per l’esame di Maturità e per la ripartenza del prossimo ciclo a settembre nell’ambito dell’emergenza coronavirus. Il decreto stabilisce le modalità di chiusura dell’anno scolastico a seconda del ritorno o meno in classe per il 18 maggio, la data che ormai è la deadline per la riapertura (poco probabile) delle scuole.
Per quanto riguarda la Maturità, Azzolina ha spiegato che gli studenti saranno tutti ammessi all’esame, ma non automaticamente tutti promossi: è escluso quindi il “6 politico”. “La prima ipotesi, se si torna entro il 18 maggio, è un esame con commissione interna e presidente esterno, con seconda prova preparata dalla commissione interna, perché dobbiamo garantire prove aderenti al percorso. Se non si tornasse a scuola, ci sarebbe solo la prova orale”. L’orale potrebbe essere anche svolto “da remoto”, con collegamenti on line come già avviene nelle università, ma non è detto: dipende comunque dall’evoluzione della situazione coronavirus. Il 17 giugno quindi, la Maturità inizia per tutti con il tema di italiano con le tracce stabilite dal Ministero; gli argomenti della seconda prova scritta li deciderà invece la commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni.
Per gli studenti che frequentano gli anni intermedi (elementari, medie o superiori) si prevede l’ammissione all’anno successivo con una pagella “reale”, che fotograferà quando svolto dallo studente sia nel periodo precedente la chiusura delle scuole che in quello post chiusura, con voti che terranno quindi conto anche delle lezioni con la didattica a distanza.
Chi ha delle lacune (dovute anche a problemi tecnici con la dad), su indicazione del consiglio di classe, recupererà gli apprendimenti da inizio settembre: non si tratterà quindi di recuperare le insufficienze tramite un corso di recupero, ma di riprendere o approfondire la parte di programma fatta poco o male in questi mesi.
Per gli esami di terza media sono due le opzioni: se non si torna entro il 18 maggio, l’esame salta e lo studente riceve solo il voto finale, tramite scrutinio dell’anno, e con una semplice consegna di una tesina; altrimenti, se si tornerà in classe, l’esame si terrà ma in modo molto semplificato.
Nel decreto di oggi non sono state ancora affrontate le problematiche relative al prossimo anno scolastico con un’eventuale prosecuzione della didattica a distanza in caso di nuovi focolai di contagio, nè è stato affrontato il possibile obbligo di mascherine in classe.
Articolo pubblicato il giorno 6 Aprile 2020 - 18:10