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Diego Maradona: ‘Il tempo non cancella la storia del mio Napoli’. IL VIDEO

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“Quando dissi, qualche mese fa, che nessuno potrà mai raggiungere ciò che ho realizzato col Napoli, mi riferivo a questo, col San Paolo stracolmo di gente felice. L’ho detto, e lo ribadisco. Il tempo non cancella la storia del mio Napoli”. Con un post sui suoi profili social, Diego Armando Maradona ricorda i 30 anni del secondo scudetto della storia del club partenopeo. L’argentino ha pubblicato il video dei festeggiamenti in un San Paolo gremito.

 

Il 29 aprile 1990 e’ una data storica per i tifosi del Napoli calcio: esattamente 30 anni fa la squadra azzurra allenata da Alberto Bigon e trascinata da Diego Armando Maradona vinceva il suo secondo scudetto, tre anni dopo il primo tricolore, conquistando il quinto grande successo dell’era partenopea del ‘Pibe de Oro’ (se si considerano anche la Coppa Italia vinta nel 1987 e la Coppa Uefa 1989). Quel 29 aprile, alla 34esima e ultima giornata di campionato, allo stadio San Paolo il Napoli metteva al sicuro il successo imponendosi di misura sulla Lazio di Giuseppe Materazzi grazie a una rete al settimo minuto di Marco Baroni, colpo di testa su cross pennellato. Per i rivali del Milan fu inutile il 4 a 0 rifilato in casa al Bari. I rossoneri chiusero il torneo a due lunghezze dagli azzurri, primi con 51 punti. A vincere lo scudetto non fu probabilmente il Napoli piu’ spettacolare guidato da Maradona, ma certamente rispetto alle precedenti stagioni non era inferiore il tasso tecnico della rosa. Il fuoriclasse argentino operava alle spalle di Careca e Andrea Carnevale, supportato dai centrocampisti Alemao, Fernando De Napoli e Massimo Crippa. Pilastri della difesa con Baroni erano il giovane Ciro Ferrara, Giancarlo Corradini e Giovanni Francini. In porta c’era Giuliano Giuliani. In panchina un gioiello come Gianfranco Zola.

Maradona non gioco’ le prime partite della stagione e venne sostituito proprio dalla giovane promessa sarda, rientrando comunque presto in squadra. L’1 ottobre ’89 contro il Milan di Arrigo Sacchi (3 a 0 al San Paolo) mise a segno una delle sue perle piu’ celebri, un colpo da biliardo con finta e pallonetto per superare il portiere su azione di contropiede. Con i rossoneri fu lotta serrata fino alla fine, in una sfida che riservo’ anche aspre polemiche (per la vittoria a tavolino del Napoli contro l’Atalanta a Bergamo, dove l’8 aprile Alemao fu colpito da una monetina) e colpi di scena. A due giornate dal termine Napoli e Milan guidavano la classifica a pari punti. Il 22 aprile, 33esimo turno, mentre i supporter partenopei coloravano di azzurro lo stadio del Bologna e Maradona e compagni superavano i rossoblu con relativa facilita’, gli uomini di Sacchi cadevano nella ‘fatal Verona’. Il Napoli conquistava i 2 punti con un 4 a 2 con reti di Careca, Maradona, Francini e Alemao. In Veneto si scriveva un dramma inatteso. Il Milan, in vantaggio nel primo tempo, veniva superato nei minuti finali per 2 a 1 in un match che si chiudeva con le espulsioni del tecnico Sacchi prima e di Frank Rijkaard, Marco Van Basten e Alessandro Costacurta poi. Il 29 aprile ai rossoneri sarebbe servito un miracolo per recuperare due punti. Il Napoli di Maradona non si fece sfuggire l’occasione per mettere le mani sul trofeo piu’ amato in citta’. Per gli azzurri fu la seconda grande festa avvolti nel calore del pubblico di casa.


Articolo pubblicato il giorno 29 Aprile 2020 - 22:59


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