“Siamo davanti a un dramma economico, che potrebbe avere risvolti sociali devastanti e per il comparto florovivaistico la Fase 2 è ancora lontana e senza spiragli concreti” – usa parole forti Vincenzo Malafronte, presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani, commentando l’attuale situazione di blocco dei mercati del settore – “ricevo quotidianamente telefonate e messaggi da produttori preoccupati e allo stesso tempo avviliti. Siamo consapevoli della difficoltà del momento e che il restare a casa è ancora una prerogativa, ma allo stesso tempo crediamo che sia utile definire una road map che possa permettere al comparto di ripartire”.
Un lockdown prolungato che ha già prodotto perdite per diversi milioni di euro. “Ci saremmo aspettati dal Governo Conte un atto concreto e invece al momento nulla si muove. I nostri produttori sono fermi, costretti a lasciare a casa i propri dipendenti, mandando al macero il 100% della propria produzione in un periodo nel quale bisognava incassare gli anticipi fatti per piantare e portare a maturazione i bulbi e senza nessuna prospettiva per programmare il futuro” – spiega Malafronte.
“Il Ministro Bellanova aveva annunciato che il florovivaismo era salvo con l’apertura dei vivai e dei negozi, allora perché non dare seguito a questi toni trionfalistici provvedendo quanto meno all’apertura, con le dovute misure di sicurezza, dei cimiteri? In un momento nel quale è sempre più forte il nostro senso di comunità, forse con questo atto avremmo potuto dare un minimo di speranza ai produttori e commercianti. Vista l’impossibilità di poter celebrare funzioni religiose, eventi, feste, matrimoni e quant’altro la riapertura dei cimiteri potrebbe rappresentare un timido spiraglio per i produttori. Altrimenti sarà praticamente impossibile garantire il pagamento delle tasse a fine giugno” – afferma il presidente del Consorzio.
Qualche buona notizia arriva dalla Regione Campania: “Il bando per destinare i 10 milioni di euro destinati dal governatore De Luca per il nostro settore è praticamente pronto. Il continuo e costante confronto con il delegato all’agricoltura Nicola Caputo e le associazioni di categoria, che ringraziamo per il proficuo lavoro, si è stabilito di destinare una parte delle risorse a tutte le imprese del settore e di modulare la restante parte per sostenere le aziende maggiormente colpite dalla crisi prevedendo una gradualità di intervento” – conclude Malafronte.
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