Nella fase 2 “dovremo immaginare un’organizzazione che ci consenta di uscire dal blocco totale, ma ci vorrà tempo e tantissima gradualità”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a ‘Di Martedi” su La7. “Partiremo dalle cose più essenziali per la ripresa, quindi dalle attività produttive ma in sicurezza, Poi, col massimo della gradualità – ha spiegato – costruiremo delle modalità che riguardino coloro che non sono impegnati in tali attività essenziali. In questo momento l’indice di contagio R con zero e’ leggermente sotto il dato 1 ed e’ un risultato straordinario se pensiamo che eravamo a 3 o 4, ovvero un soggetto positivo infettava fino a 3-4 persone, fino a qualche settimana fa. Ogni leggerezza – ha detto Speranza – rischia di vanificare i risultati”. “Non bisogna mollare la guardia. Guai a pensare che il nemico è stato sonfitto. Servono ancora atteggiamenti rigorosi e continuare a ridurre i contagi. Le misure stanno iniziando a dare qualche risultato”.
Ma l’invito resta quello alla prudenza: “Ci sono Paesi che hanno riaperto prematuramente, come nel caso di Hong Kong o alcune aree della Cina, e hanno poi dovuto richiudere. Quindi è necessaria grande cautela e gradualità”. Nella fase 2, ha quindi chiarito Speranza, “sarà importante investire sulla Medicina del territorio e sui Covid-Hospital per superare la struttura dell’ospedale ‘misto’. Inoltre, ci sarà una campagna di test diagnostici e test sierologici e punteremo sull’uso di nuove tecnologie con il lancio di una app che ci consenta una maggiore velocità nel tracciare i casi positivi”.
Articolo pubblicato il giorno 7 Aprile 2020 - 22:38