Ecco l’”ospedale da polso” ideato ad Avellino per i malati di alzheimer, è utile nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. 500 soggetti in Campania alla prova del dispositivo che fornisce in tempo reale i dati di una cartella clinica: saturazione, battito, pressione, temperatura e geolocalizzazione, ideali per contrastare il Coronavirus.Il tutto in tempo reale ed in collegamento con medici, ASL, Protezione civile grazie ad una semplice App.Sviluppato da una softwre house di Avellino, attualmente in fase di testing su 500 campioni in regione Campania, si chiama SmartLAB e si candida ad essere uno degli strumenti tecnologici che accompagneranno le nuove abitudini quotidiane degli Italiani.
“Lo utilizziamo dal 2016 – spiega l’ideatore Gianluca Rotondi – per essere al fianco delle RSA nell’acquisizione attiva dei parametri vitali dei pazienti malati di alzheimer, persone affette da demenza senile o da altre patologie per cui è fondamentale il controllo dello stato di salute, nonché della posizione all’interno di un’area geografica circoscritta, denominata safety zone. Questa applicazione ha funzionato molto bene negli anni e adesso si candida ad essere un aiuto importante per monitorare in tempo reale lo stato di salute degli italiani”.
“Vivo questo periodo con consapevolezza – ha dichiarato conversando con il direttore Gubitosi – E non con paura. So quello che sta succedendo ed immagino ciò che dovrà essere dopo. Certo, le mie attività rientrano tra quelle che non hanno subito lo stop legato al Covid-19 perché ormai da più di cinquant’anni siamo impegnati nel trasporto marittimo internazionale e nelle attività mercantili. Noi trasportiamo nel mondo l’agroalimentare ed il manifatturiero che produciamo. Lo stiamo continuando a fare. Diverso è per le attività de Marina d’Arechi che sono ovviamente ferme. Mi piace dire che siamo il più grande datore di lavoro della città di Salerno e naturalmente all’inizio di questo periodo abbiamo voluto tenere grande attenzione per la tutela della salute della nostra grandissima squadra. Poi ci sono attività che sono andate avanti ed altre che aspettano una ripresa che mi sembra possa essere abbastanza prossima. Questo momento mi dà la possibilità di riflettere. C’è un bellissimo silenzio che ci avvolge e che induce al pensiero. Ebbene, in questa fase penso ad un futuro che tenga dentro questi due importantissimi filoni: il manifatturiero italiano ed il settore turistico inteso nella sua accezione più ampia. Ogni tema va trattato con realismo, pensando a quello che potrà essere”.
L’Italia riuscirà a ripartire dopo questa fase così difficile? Per Gallozzi ci sono tutte le premesse per una buona ripartenza: “Solitamente – ha spiegato – sono animato da un indomabile ottimismo. Ma questo è il momento in cui vanno messe in campo le scelte giuste. Ci vuole una visione del Paese che sia condivisa. Bisogna da subito sostenere quelle attività che arrancano e che oggi non riescono a riagganciare una ripresa veloce e poi servono azioni che siano funzionali alla tenuta sociale del Paese. Lo Stato deve investire sul serio sulla produttività e poi ci sono le esigenze di sanità, di sicurezza e di scuola – intesa come formazione e come produzione di competenze – che devono diventare le vere priorità del nostro Paese. Dobbiamo cambiare i modelli, certo, dobbiamo cambiare gli schemi ma ce la faremo anche più velocemente di quanto immaginiamo”.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 22 Aprile 2020 - 18:54