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Coronavirus, don Pino Pirri a Salvini: “Chiese chiuse in rispetto della legge, obbediamo ai vescovi non a te”

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E’ ancora polemica per l’infelice uscita del segretario della Lega, Matteo Salvini, sulla riapertura dei luoghi di culto per Pasqua. A rispondere a Salvini è Don Dino Pirri parroco alla “Madonna della Speranza”. Sul sito internet della Parrocchia, i file audio delle preghiere domenicali, i Vangeli della domenica e il diario quaresimale ed un post diretto al segretario della Lega: “Caro #Salvini, oggi le chiese sono chiuse, perchè noi preti rispettiamo la legge del nostro paese. Obbediamo ai nostri vescovi e non a te. Non usiamo il nostro popolo, ma lo amiamo. Non ci sta a cuore il consenso ma il bene comune #domenicadellepalme”. Il sacerdote marchigiano, conosciuto per la sua collaborazione con l’emittente dei vescovi Tv2000, ma anche per altre prese di posizione forti su temi sociali come quello dell’immigrazione non ha esitato a rispondere all’ennesima proposta choc del leader della Lega. La proposta di aprire le chiese per la Messa di Pasqua, pur rispettando le norme di sicurezza era stata chiesta ieri da Salvini in una intervista a Sky Tg24: “Sostengo la richieste di coloro che dicono di poter entrare in chiesa, seppur ordinatamente, con le distanze di sicurezza, per la Messa di Pasqua, magari un po’ alla volta, in quattro o cinque. C’è un appello promosso da Tempi ai vescovi italiani: rispettando le distanze, in numero limitato, la santa di Pasqua per milioni di italiani può essere un momento di speranza”.
A Salvini ha risposto anche Fiorello nel corso di una diretta Instagram: 
“C’è la questione che ha sollevato ieri Salvini, di aprire le chiese a Pasqua. Io sono cattolico, sui social ognuno esprime il mio pensiero. Secondo me, mio parere personale, potrebbe essere un errore. Non è che uno voglia negare il diritto di culto. Dio non credo che accetti le preghiere solo da chi esce di casa e va in chiesa. Se io sono credente e voglio pregare, Dio dice: ‘Eh no non puoi pregare a casa tua’. Se mi metto davanti a un crocifisso e prego ma non è la stessa cosa?”. Dice Rosario Fiorello. “I musulmani se non possono andare in Moschea pregano in qualsiasi posto, mettono un tappetino per terra e si rivolgono a La Mecca. Dio non ti viene a dire devi pregare in Chiesa, puoi pregare anche in bagno se vuoi. In cucina, o in salotto. Non ti devi mettere elegante. Salvini dice ‘i tabacchi sono aperti e le chiese no’. Ma lì si entra uno alla volta. In chiesa come fai? Il prete dice una messa per ognuno”, aggiunge.


Articolo pubblicato il giorno 5 Aprile 2020 - 17:47

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