Il Covid-19 sta colpendo duramente anche le congregazioni femminili attive in Italia, con numeri ancora difficili da ricostruire ma con alcuni fattori ricorrenti tra le nostre suore, che si sono rivelati fattore di vulnerabilità: l’età avanzata, malattie precedenti, la vita comunitaria in case di riposo e cura a loro destinate dalle stesse congregazioni, oppure esterne, dove è divampato il contagio. Lo scrive Avvenire, che riporta che dall’inizio della pandemia i casi più impressionanti di decessi sono le 13 Poverelle dell’Istituto Palazzolo di Bergamo, le 7 suore Operaie della Santa Casa di Nazareth a Botticino, nel Bresciano, le 6 Orionine di Tortona, le 6 Maestre di Santa Dorotea a Castell’Arquato, nel Piacentino, le 5 Figlie della Sapienza a Sanremo, le 4 Francescane Missionarie di Maria a Porano ( Terni), le 2 Adoratrici del Santissimo Sacramento a Rivolta d’Adda, nel Cremonese, più almeno altri 7 casi in diversi luoghi.
Solo nelle ultime 48 ore, aggiunge il giornale della Conferenza episcopale italiana, sono emerse due dolorose vicende di decessi dentro una vita per gli altri radicata nella comunità religiosa, divenuta focolaio del virus. Si chiamavano suor Matilde Marangoni, suor Egidia Gusmeroli, suor Antonietta Sironi e suor Crocifissa Bordin, tutte Suore Infermiere dell’Addolorata di Como, da 150 anni cuore e anima dell’Ospedale Valduce. Vittime, anche loro, del Covid-19. Altre sei hanno contratto il virus nell’impegno in corsia: due sono ricoverate in terapia intensiva.
Articolo pubblicato il giorno 22 Aprile 2020 - 10:44