NAPOLI. L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio anche il settore delle autoscuole. Da qui il grido di allarme lanciato dall’Unasca (Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica), sulle gravi ripercussioni per un settore in cui operano 7.000 strutture che danno lavoro a circa 30mila persone. “Vogliamo aprire subito! Molti nostri colleghi sono già al limite, anche perché, da gennaio, alle patenti di categoria B, è stata applicata l’iva al 22% e questo ha ridimensionato di molto le iscrizioni” è la protesta del presidente Unasca Antonio Datri, che poi precisa: “Abbiamo predisposto un protocollo che prevede le precauzioni da adottare per garantire la sicurezza nostra e quella dei clienti. Chiediamo solo di poter riprendere a lavorare appena le condizioni lo consentiranno”.
Più duro l’affondo del coordinatore campano di Unasca Alfredo Boenzi il quale rende noto di aver “incontrato l’assessore ai Trasporti della Regione Campania Luca Cascone” al quale “abbiamo denunciato le gravi lacune e il disinteresse che lo Stato ha mostrato nei nostri confronti”. “Il nostro auspicio – spiega Boenzi – è che il governatore De Luca, che pure ha applicato misure ad hoc per altre categorie, prenda provvedimenti efficaci anche per noi. Ci sentiamo abbandonati”. Per il rappresentante campano di Unasca: “le nostre autoscuole sono tutte in grado di garantire la sicurezza sanificando gli ambienti e gli strumenti di formazione”. “Ricordiamo che l’insegnamento della sicurezza stradale è molto importante in quanto è finalizzato a formare migliaia di automobilisti i quali vanno istruiti se vogliamo che le vittime della strada siano sempre di meno” conclude.
Articolo pubblicato il giorno 23 Aprile 2020 - 14:52