Napoli, cadavere di un pony ritrovato tra i rifiuti nelle discariche sotto al Ponte Fiat nella zona industriale. Il video
Doppio ingresso, controllo della temperatura a chi varca i cancelli e, prima di ripartire, un’ora di formazione sui comportamenti e il distanziamento precauzionale da tenere nei reparti. La sirena della Fincantieri ha segnato questa mattina l’ingresso del primo scaglione di tute blu nello stabilimento di Castellammare di Stabia ìche ha ricevuto subito un opuscolo in cui sono riassunte le regole dello stare insieme con lo spettro del Coronavirus, più tre mascherine a testa da utilizzare nell’orario di lavoro. Su tre turni, sono stati distribuiti una sessantina di operai che hanno anche pranzato in mensa.
”La nostra impressione e’ stata positiva – commenta Francesco D’Auria, rappresentante Fiom della Rsu di Fincantieri a Castellammare di Stabia – l’azienda ha recepito le indicazioni del sindacato, discusse durante le riunioni effettuate nel periodo di chiusura e alle quali hanno partecipato gli ingegneri, l’azienda, i sindacati e le rsu”. Fincantieri ha adottato un protocollo per la salvaguardia dell’igiene degli ambienti di lavoro e della salute di ogni operaio. C’è una ditta che provvede al termorilevamento ai cancelli, ed è stata rafforzata l’impresa delle pulizie che lavora a ciclo continuo per disinfettare maniglie delle porte e oggetti nei luoghi di lavoro. Poi, sanifica i bagni ogni ora e appone in bacheca la certificazione del lavoro svolto.
”E’ stata effettuata un’accurata mappatura del cantiere e sono state stabilite le regole per consentire a tutti di lavorare con serenità – aggiunge D’Auria – Certo, la preoccupazione resta. Perché é molto semplice gestire una struttura con i pochi operai che eravamo oggi. Ma tra una settimana entrerà un secondo scaglione e via via il resto. Dopo il 3 maggio rientrerà anche l’indotto e andremo a saturazione, circa mille operai nel cantiere”. Percorso separato per gli autotrasportatori che non dovranno scendere dagli automezzi. Sanificazione delle cabine di lavoro alla fine di ogni turno, contenitori per lo smaltimento di guanti e mascherine e, infine, in ogni reparto, megafoni che ripetono ogni quarto d’ora le istruzioni in lingua italiana, inglese, romena e bengalese.
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