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Castaldo, sindacato Osapp: ‘Pene pesanti ai rivoltosi delle carceri’

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Interventi normativi mirati che prevedano pene alte, fino a 15 anni, nel caso di particolari aggravanti, andando a incidere dunque pesantemente sul fine pena dei detenuti più facinorosi, precludendo qualsiasi misura penale alternativa ed eventualmente, il proporzionale risarcimento coatto dei danni. E’ questa la forte proposta, dal vice segretario regionale dell’Osapp Luigi Castaldo, alla luce delle rivolte che si stanno registrando nelle carceri campane, e in maniera  particolare quella di ieri a Santa Maria Capua Vetere.

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“La domenica appena trascorsa con un programma organizzato ed ‘orchestrato’ per la giornata,-spiega Castaldo-da quelle che sembrano essere, stando anche alle dichiarazioni di autorevoli magistrati, “menti sopraffine” con ben altri scopi rispetto a quelli di facciata dichiarati e diffusi su manifesti fatti circolare anche in internet. Disordini, proteste e rivolte in vari istituti penali della Campania con il solito conto salato per la collettività in termini di danni arrecati che si potranno quantificare anche questa volta, in migliaia di euro che andranno sommati ai milioni dei giorni scorsi. È stata dunque, una Domenica delle Palme ad alta tensione, scintilla, questa volta, i primi casi positivi da coronavirus riscontrati tra detenuti e poliziotti penitenziari, ed era del resto, solo questione di tempo, purtroppo. A Poggioreale e Secondigliano, hanno protestato con la ormai classica battitura del pentolame contro le inferriate accompagnata dall’esposizione di striscioni con messaggi di salvezza esposti fuori dalle finestre delle camere detentive inneggianti all’improbabile indulto o amnistia. Al carcere di Santa Maria Capua Vetere, la protesta è andata ben oltre, cominciata in sordina, prima delle 20.30, é poi degenerata intorno a a quest’ora in tre sezioni detentive coinvolgendo oltre 150 reclusi, barricati all’interno di un Reparto denominato Nilo, minacciando con olio bollente chiunque si avvicinasse. Protesta rientrata poi alle 24.00 circa, senza l’intervento di forza a cui, anche personale giunto in rinforzo era pronto”.

Castaldo spiega i motivi della sua proposta:”In questo travagliato periodo storico i martiri di questa pandemia sono i poliziotti penitenziari sottoposti ai vari stress psicofisici essendo in continua allerta restando sempre in prima linea, da ciò, l’appello alla Politica, affinché possa adottare provvedimenti tempestivi e risolutivi affinché si levi chiaro ed inflessibile, un conseguente messaggio alla popolazione detenuta, anche attraverso l’ausilio dei vari garanti e movimenti per i detenuti,tra i quali, va riconosciuto, ci sono molti in dissenzo con queste manifestazioni violente che però devono passivamente subire, senza potersi sottrarre alla partecipazione attiva. È bene ricordare grazie all’impegno del Provveditore della Campania dott.Fullone sono iniziati i test sierologici per tutti i poliziotti penitenziari e detenuti della regione Campania, oltre 12.000 controlli, per scongiurare focolai da coronavirus. Infine, un messaggio per l’opinione pubblica affinché attraverso
lo Spirito di Corpo, l’Onore per la Patria, l’abnegazione dimostrata dal personale di Polizia Penitenziaria, possa supportare con maggior
gratitudine morale e sociale quanto questa oggi affronta e vive in un periodo, dal quale, una corretta lettura, lascia emergere la complessità
del delicato, gravoso e complesso compito istituzionale del poliziotto penitenziario”.


Articolo pubblicato il giorno 6 Aprile 2020 - 16:35

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